Parla Coldiretti

Siccità: la pioggia è una boccata d'ossigeno, ma si temono precipitazioni violente

Il rischio è che possano provocare danni irreparabili alle coltivazioni e ai frutteti, ma anche frane e smottamenti

Siccità: la pioggia è una boccata d'ossigeno, ma si temono precipitazioni violente
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Piove. Una pioggia attesa e - soprattutto - desiderata. Specialmente nelle campagne bergamasche a secco, dove sono in corso le semine di primavera del mais. Ma le precipitazioni rappresentano una boccata d'ossigeno anche per i prati, l'erba medica, le coltivazioni autunnali come frumento e orzo, che sono in sofferenza. È quanto afferma Coldiretti Bergamo in relazione all’arrivo dell’ultima perturbazione con abbassamento delle temperature.

Un colpo di coda dell’inverno che dal punto di vista climatologico ha fatto segnare a livello italiano una temperatura superiore di 1,21 gradi la media storica ma l’anomalia è addirittura di 1,38 gradi in più al Nord sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr, che rileva le temperature in Italia dal 1800.

Riserve idriche, situazione grave in Lombardia

Fronte riserve idriche, la situazione è grave in tutta la Lombardia, tanto da spingere Uniacque a chiedere ai Comuni ordinanze per limitare il consumo d'acqua. Le scorte ammontano a 1,3 miliardi di metri cubi, a fronte dello storico 3,2 miliardi, secondo gli ultimi dati regionali. Gli effetti della siccità, come sottolinea Coldiretti Bergamo, sono evidenti principalmente nei grandi laghi. Il Lago d'Iseo registra un riempimento pari al 26 per cento.

Se pioggia e neve sono dunque attese, osservando l'altra faccia della medaglia i forti temporali con precipitazioni violente, soprattutto se accompagnati da grandine, rischiano di provocare danni irreparabili alle coltivazioni e ai frutteti, ma anche frane e smottamenti provati da terreni secchi che non riescono ad assorbire l'acqua.

I raccolti, conclude Coldiretti, sono sempre più esposti alle conseguenze dei cambiamenti climatici che nell’ultimo anno hanno causato danni per oltre sei miliardi all’agricoltura italiana. Un'eccezionalità di eventi atmosferici che ormai è diventata norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenta di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

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