Simboli della lotta al nazifascismo: in via Borgo Palazzo un murales dedicato ai Minardi
Lidia Minardi è stata detenuta nel carcere di Sant’Agata; il padre Luigi, dissidente politico, è stato deportato a Fossoli e a Bolzano, ma anche la madre Teresa ha trascorso una notte in carcere
Il padre Luigi, dissidente politico, è stato prima prigioniero a Bergamo e a Milano, poi deportato a Fossoli e a Bolzano. Ma anche la madre Teresa ha trascorso una notte in carcere e la stessa Lidia Minardi è stata detenuta nelle celle di Sant’Agata.
La storia della famiglia Minardi è emblematica della resistenza al nazifascismo a Bergamo. Per questa ragione, in occasione della Festa della Repubblica, la città si arricchirà con un murales dedicato alle vicende di questa famiglia bergamasca. A realizzarlo l’artista Kiki Skipi, sul muro della centralina dell’Enel accanto al ponte della Morla, in via Borgo Palazzo, luogo simbolo della storia dei Minardi.
«Questo progetto rientra in quel “Calendario Civile” che stiamo realizzando in collaborazione di diverse scuole della città – spiega l’assessore alla pace e all’educazione alla cittadinanza Marzia Marchesi -. L’obiettivo è di valorizzare eventi fondamentali della storia locale, che si legano in modo significativo a quella nazionale».
L’opera d’arte sarà accompagnata da alcuni elaborati realizzati dagli allievi dell’Istituto comprensivo Da Rosciate, scuola che si trova in via dei Cappuccini, luogo in cui i Minardi si trasferirono a vivere da Milano durante la guerra. I lavori saranno esposti sulle vetrine dello spazio comunale presente in via Borgo Palazzo. Gli stessi alunni, lo scorso 25 Aprile, hanno potuto incontrare e dialogare online con Lidia Minardi, durante uno degli appuntamenti organizzati dal Comune.
«L’idea nasce dalla volontà degli studenti – aggiunge l’assessore alle reti di quartiere Giacomo Angeloni -. Un anno fa, dopo un approfondimento scolastico con Isrec dedicato alle figure della famiglia Minardi, hanno chiesto con un ordine del giorno presentato durante “A Scuola di Cittadinanza” di lasciare nel quartiere di Borgo Palazzo un segno che raccontasse questa storia di resistenza. Abbiamo scelto qualcosa di più vicino alle sensibilità dei ragazzi, immaginando insieme a Tantemani un murales».
All’iniziativa condivisa hanno partecipato anche Udi Velia Sacchi, la cooperativa sociale Patronato San Vincenzo e Donne per Bergamo–Bergamo per le Donne.