Solo a settembre ben 139 chiamate ai centri antiviolenza in Bergamasca, quasi mille nel 2024
La Rete contro la violenza di genere sarà in strada in città a inizio settimana. Manifestazione in sostegno delle donne afghane
La Rete bergamasca contro la violenza di genere tornerà a riunirsi il prossimo martedì 8 ottobre, alla 18.30 a Bergamo, il Largo Rezzara, vicino a Piazza Pontida.
Una voce per le donne afghane
Stavolta porrà al centro dell'attenzione il tema della voce delle donne costrette al silenzio, come sta accadendo in Afghanistan. Il regime talebano, che ha già provato le donne dei diritti più elementari, ha di recente stabilito che oltre al loro volto anche la voce deve essere nascosta, proibendo il canto, la lettura o la recitazione in pubblico.
Per mostrare la loro vicinanza, hanno spiegato, «faremo sentire la nostra voce alta e forte, in particolare grazie al trio acustico Rose & The Captain, che parteciperà al presidio e canterà per noi “Storie di donne, dietro la parete”».
Secondo la Rete, non bisogna cadere nell’equivoco di pensare che ciò che accade sia lontano perché avviene in un Paese distante dal nostro: «In realtà, anche quando non assume caratteristiche così estreme, l’azione del patriarcato non conosce confini di territorio, cultura o classi sociali. Non passa giorno, in cui le sue istituzioni non provino a togliere alle donne voce in capitolo su tutto, e in particolare sui loro corpi».
Le dichiarazioni sull'aborto del Papa
L'associazione ha poi fatto un collegamento per commentare le recenti dichiarazioni del pontefice in merito all'interruzione di gravidanza: «Questo avviene anche qui da noi, in Itali, dove il nostro Stato laico non difende il personale medico quando il Papa definisce “sicario” chi permette alle donne di esercitare il diritto a un aborto libero e sicuro. Ciò mentre le donne sono ostacolate nella loro autodeterminazione, a causa della preponderante presenza di personale obiettore, e si aprono le porte dei consultori e degli ospedali alle associazioni pro-vita».
I numeri dell'associazione
Come accade in ogni mese, la Rete ha poi fornito una serie di numeri sul fenomeno delle violenza di genere in provincia e nel nostro Paese: ha contato 76 vittime di femminicidio in Italia dall’inizio dell’anno. Le nuove chiamate ai centri antiviolenza di città e provincia nel mese di settembre sono state 139, con in totale 969 telefonate da inizio 2024.
«Facciamo appello in questa occasione perché le nostre sorelle afghane, e tutte le donne che vivono l’oppressione patriarcale nel mondo, non vengano dimenticate e abbandonate al loro destino. Tutti i mesi parliamo, tutti i mesi diamo voce a chi voce non ha o non riesce ancora a farsi ascoltare. Denunciamo, testimoniamo, gridiamo “non sei sola, sorella, noi siamo qui, e ti crediamo"».