Sul traffico

Lettera di un automobilista stanco: «Sono un pendolare da fuori Bergamo, chiedo pietà»

Lo sfogo: «Trovo assurdo e incomprensibile la decisione di fare tutti questi interventi in un lasso temporale così ristretto»

Lettera di un automobilista stanco: «Sono un pendolare da fuori Bergamo, chiedo pietà»
Pubblicato:
Aggiornato:

Pubblichiamo la lettera di un lettore, che ci ha scritto per lamentarsi della situazione del traffico in città, riportando la sua quotidiana Odissea per entrare a Bergamo.

Gentile direttore,

sono un pendolare che ogni giorno dalla provincia si reca in città per lavoro. Premetto subito: alternative all’auto, purtroppo, al momento non ne ho. Sono spesso in giro, ho pochi orari e affidarmi ai mezzi pubblici (autobus, dato che a San Paolo d’Argon, dove vivo, non arriva né tram né treno) rappresenta una sfida quotidiana che non posso permettermi di affrontare.

Detto questo, scrivo perché non ce la faccio più: ormai arrivare a Bergamo in macchina è diventato un supplizio. Non è mai stato facilissimo, via Borgo Palazzo (da dove abitualmente arrivo) è da sempre un’arteria trafficata, ma quanto meno c’erano delle alternative.

Solitamente, all’incrocio con via Pirovano svoltavo verso il cimitero, costeggiavo il Monumentale e poi, passando per via Serassi e via Santi Maurizio e Fermo, mi avviavo verso il centro ricollegandomi a via Suardi e, quindi, a via Camozzi. Da un po’, però, anche questa alternativa è diventata impraticabile. Via Serassi è intasata di auto che arrivano dalla rotatoria delle Valli, probabilmente per cercare di aggirare il grande cantiere del casello autostradale.

Ho poi letto che dei lavori di Uniacque hanno portato addirittura alla chiusura di via Bianzana, rendendo quindi obbligatorio il passaggio da via Serassi per molti automobilisti provenienti dalle Valli. Insomma, il caos.

Finora non mi sono mai lamentato, neppure l’anno scorso, quando anche in agosto mi ritrovavo in coda causa lavori. Ma adesso basta: è più di un anno che so a che ora salgo in auto ma non so quando riuscirò a scendere. È così ogni mattina e spesso pure la sera. Certi lavori posso capire che non potessero essere rimandati, ma trovo assurdo come ogni volta ci sia un accavallamento di cantieri che dimostrano una totale assenza di programmazione delle opere.

Proprio il cantiere di Uniacque in via Bianzana ne è la dimostrazione: tra pochi giorni so che aprirà finalmente il cavalcavia sul rondò delle Valli, non si poteva aspettare questo prima di bloccare una strada già congestionata? Senza ricordare quanto avvenuto un mese fa circa, quando la Provincia ebbe la brillante idea di aprire un cantiere sull’Asse, di giorno, bloccando totalmente il traffico già ingolfato dai lavori al rondò della A4.

Bergamo è una città viabilisticamente complicata. E finché il trasporto pubblico non diventerà una reale alternativa all’auto per tutti, cioè soprattutto per noi pendolari da fuori città, il traffico lo si deve mettere in conto. Proprio per questo, però, trovo assurdo e incomprensibile che si sia deciso di fare tutti questi interventi in un lasso temporale così ristretto. Basta, pietà!

Lettera firmata

Seguici sui nostri canali