Sospensione servizio Cad a Treviglio, Carretta: «Un'emergenza che non può essere tollerata»
Il consigliere ha scritto alla Moratti per chiedere di intervenire nella Bassa, dove la carenza di medici di base sta diventando un'emergenza
Il consigliere regionale Niccolò Carretta (Azione) si è attivato oggi, 7 giugno, per sottoporre all'attenzione dell'assessorato al Welfare e alla vicepresidente Letizia Moratti l'urgente situazione della carenza di medici di base nella Bassa bergamasca. Dopo la sospensione del Cad (il servizio di Continuità assistenziale diurno), attivato da Ats per sopperire alla mancanza di sei medici di base, circa ottomila residenti tra i Comuni di Treviglio, Brignano, Caravaggio e Casirate sono stati “abbandonati” senza alcun riferimento medico. «Un'emergenza – scrive Carretta – che non può essere tollerata in una regione come la Lombardia».
«È di qualche giorno fa – si legge nella lettera formale inviata dal consigliere – l’annuncio della sospensione della Continuità assistenziale diurna, dopo meno di un mese di attività, che ha imposto la convocazione urgente di un tavolo tra Ats Bergamo, Asst Bergamo Ovest, rappresentanza dei sindaci di Bergamo Ovest e organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale con l’obiettivo di stabilire le azioni immediate da intraprendere – soprattutto in ordine alla carenza di informazioni, all’assistenza, alla consegna delle ricette a favore degli assistiti, alla consegna dei farmaci per i malati cronici».
Tra le «azioni da intraprendere immediatamente», Ats ha annunciato il reclutamento di medici in pensione, che siano disposti a coprire i turni del Cad e la valutazione di un accordo con Federfarma Bergamo per la «consegna dei farmaci ai malati cronici». «Sono ben consapevole delle difficoltà – conclude Carretta –, soprattutto nel reclutamento del personale, ma è chiaro che su Treviglio, così come in altre aree della provincia, si debba intervenire con azioni straordinarie in collaborazione con il Governo e con il Ministero della Salute. Le persone sono preoccupate, il territorio è, purtroppo, sempre più abbandonato a sé stesso».