La quasi normalità

Spostamenti, i dati bergamaschi dimostrano che si sta tornando ai livelli pre-pandemia

L'allentamento delle restrizioni sta favorendo il ritorno alla normalità. Ecco i dati della nostra provincia tracciati da Google Mobility

Spostamenti, i dati bergamaschi dimostrano che si sta tornando ai livelli pre-pandemia
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Con la primavera di quest'anno è arrivata anche un'aria di libertà favorita dall'aumento delle vaccinazioni giornaliere, dalle temperature più miti che portano a una diminuzione dei contagi e dal conseguente allentamento delle restrizioni anti-Covid, pur mantenendo una serie di regole dettate dal buonsenso.

Anche i dati per la provincia di Bergamo sono incoraggianti e mostrano come gli spostamenti dei cittadini stiano ritornando quasi ai livelli precedenti la pandemia. Se si consulta il resoconto di Google Mobility, utile strumento messo a disposizione dal colosso americano per le autorità dei diversi Paesi nella lotta al coronavirus, questo aspetto emerge in maniera lampante.

Al netto degli ultimi numeri raccolti il 21 maggio, cioè pochi giorni fa, confrontandoli con il livello medio degli spostamenti prima del 20 febbraio 2020, si scopre ad esempio che le persone si muovono per le attività del tempo libero solo il 15 per cento in meno, mentre ad aprile di quest'anno si era toccato un fondo desolante pari al meno 80 per cento. Solo del 15 per cento in meno sono pure gli spostamenti verso e dal luogo di lavoro, a significare che la misura dello smart-working è in costante diminuzione.

Aumentata invece, come era prevedibile, la frequentazione da parte dei cittadini dei parchi pubblici, con un incremento del 35 per cento, e delle zone residenziali, con un 5 per cento in più, legato anche al maggior numero di passeggiate vicino casa. Ancora da recuperare la frequentazione di stazioni, che deve riprendersi da una diminuzione del 28 per cento rispetto al periodo precedente la crisi pandemica. Ciò è dovuto quasi sicuramente alla sensazione di poca sicurezza che la gente ha nel viaggiare sui mezzi pubblici, percependoli come luoghi in cui la possibilità di infettarsi è maggiore.

Certo, con la "quasi normalità" è ritornato il traffico, soprattutto in città, assieme alle code e agli strombazzamenti, ma sicuramente è meglio che restare confinati nella propria abitazione.

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