La Giunta regionale della Lombardia ha approvato ieri (lunedì primo dicembre) l’accordo di programma integrativo per tre importanti interventi di edilizia sanitaria, nel quale il finanziamento più cospicuo (cento milioni di euro, di cui 52,2 milioni da Regione) è quello per la realizzazione dell’ottava torre dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Un finanziamento importante
Gli altri due sono per la nuova piastra emergenza urgenza e blocco operatorio del nosocomio di Esine (36 milioni) e l’ampliamento di quello di Sondrio (settanta milioni). La spesa a carico dello Stato prevista è di 148 milioni e duecentomila euro, mentre quella del Pirellone è di 57 milioni e ottocentomila euro. La realizzazione degli interventi è in capo alle Aziende sanitarie secondo i cronoprogrammi di attuazione, nel rispetto della normativa vigente in materia di contratti pubblici.
«Regione Lombardia – ha commentato l’assessore al Welfare Guido Bertolaso – prosegue nell’obiettivo di un razionale utilizzo dei fondi dello Stato e delle risorse proprie per la realizzazione di interventi volti alla riqualificazione e riorganizzazione della rete ospedaliera. Un lavoro mirato a migliorarne la funzionalità e l’efficienza, per renderla più coerente con le moderne esigenze di diagnosi e cura e, naturalmente, più idonea a soddisfare i bisogni sanitari dei cittadini».
L’ottava torre e la riorganizzazione
La torre del Papa Giovanni, come riportato da L’Eco di Bergamo, sarà dedicata all’oncoematologia e, una volta ultimata, porterà a una riorganizzazione degli spazi in struttura, con una crescita della superficie del complesso ospedaliero del dieci per cento. Ai 156mila metri quadri dell’ospedale se ne aggiungeranno infatti 15.600, con una torre costituita da cinque piani fuori terra e da uno interrato, situata a ovest vicino al Giardino dell’incontro. Tra gli interventi sono compresi anche il prolungamento della piastra centrale e lavori sull’Hospital street, con in aggiunta la ristrutturazione di 7.500 metri quadri negli altri ambienti.
Nell’ambito della realizzazione della nuova parte del nosocomio, saranno accreditati 38 posti letto con il Servizio sanitario nazionale e altri 54 per attività ambulatoriali di oncoematologia, pediatria, internistica e chirurgia. Nella cifra stanziata per l’ospedale sono compresi anche gli oneri per modifiche viabilistiche delle aree esterne, gli arredi, le attrezzature e le varie spese tecniche, come quelle per i collaudi.
Nella Torre 8 per l’oncoematologia ci saranno i reparti di degenza ordinaria, diurna e ambulatoriale, posti letto riservati alla ricerca clinica ed ai pazienti oncologici dal Pronto soccorso. Con la conseguente riorganizzazione, La Torre 2 sarà dedicata esclusivamente alla pediatria, che adesso invece condivide degli spazi con quelli degli adulti. La Torre 7 sarà dedicata alla salute mentale, con nuove aree per la Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza con una dozzina di posti letto, oltre a quelli per gli adulti (inclusi i detenuti).
La Torre 3 sarà invece riservata alle neuroscienze, con il trasferimento dell’unità spinale, una decina di posti letto, che adesso si trova al presidio riabilitativo di Mozzo. Per concludere, la Torre 4 ospiterà le attività di chirurgia e trapianti, con Gastroenterologia 1 e Pneumologia, endoscopie, ma saranno presenti anche stanze di isolamento e per la gestione dei pazienti più fragili, con fast-track dal Pronto soccorso.