Strisce blu in Santa Lucia, la denuncia del leghista Ribolla: «Il deserto, un fallimento annunciato»
Il consigliere comunale ha postato diverse foto con la maggior parte dei posti a pagamento nel quartiere vuoti
Dopo le varie proteste negli scorsi mesi, il consigliere comunale della Lega Alberto Ribolla è tornato ieri (lunedì 11 luglio) alla carica sulla questione dei parcheggi a pagamento nel quartiere di Santa Lucia, resi tali per decisione di Palazzo Frizzoni, che ha però lasciato le strisce bianche vicino alla piscina Italcementi. Ribolla ha postato sui social diverse foto nelle quali si può notare come molti posti blu siano rimasti vuoti: pur essendo un giorno lavorativo, sono molto poche le macchine parcheggiate e ciò a suo parere danneggerebbe sia i lavoratori, costretti magari a lasciare più lontano il proprio veicolo, sia gli esercizi commerciali della zona.
«Via Milano, via Torino, via Alborghetti, via Santa Lucia e tante altre del quartiere Santa Lucia. Dopo aver messo a pagamento tutti i parcheggi (prima erano liberi) questo è il risultato: come dimostrano le foto, il deserto!», ha scritto nel suo post Ribolla, dopo che nell’ottobre 2021 la situazione nell’area era stata già oggetto di una sua interrogazione.
«L’unico risultato di questa idiozia della Giunta Gori è creare problemi a lavoratori e commercianti, come avevo detto a nome della Lega e come avevano preannunciato le oltre 500 firme raccolte tra commercianti, lavoratori e residenti lo scorso novembre! Un fallimento annunciato, l’ennesimo provvedimento che penalizza ancora i lavoratori e i cittadini di Bergamo».
Effettivamente il provvedimento, oltre che dalla Lega, pare non essere stato accolto con favore nemmeno da buona parte degli abitanti del quartiere, visto il buon risultato della raccolta firme lanciata dalla Lega lo scorso autunno. La motivazione con cui si chiedeva all’Amministrazione di tornare sui suoi passi era quella secondo cui, aumentando in maniera significativa i parcheggi a pagamento, si sarebbe complicata la vita quotidiana di chi necessariamente deve usare la macchina, degli abitanti che in molti casi lì non hanno a disposizione box e garage e dei titolari di negozi e locali, che avrebbero visto diminuire le loro entrate.