Il Grande cardinale in piedi, una delle opere più significative di Giacomo Manzù, è stato “svelato” oggi (sabato 8 novembre) in piazza Giacomo Carrara a Bergamo.
Un dono alla città
L’imponente scultura in bronzo, realizzata tra il 1985 e il 1988, è stata donata alla città, terra natale dell’artista, dalla Fondazione Banca Popolare di Bergamo. Un gesto di mecenatismo che restituisce alla comunità bergamasca uno dei capolavori più intensi del maestro, collocandolo nel cuore del distretto culturale che unisce Accademia Carrara e Gamec.
Acquistata dagli eredi Manzù, l’opera proviene da Ardea (Roma), dove lo scultore visse gli ultimi anni della sua vita. È stata collocata nell’area verde lungo il margine sinistro della piazza, tra le sedute esistenti e vicino al percorso pedonale principale.
La posizione scelta consente una visuale diretta e raccolta dell’opera, senza compromettere quelle prospettiche verso l’Accademia Carrara, né interferire con i flussi di attraversamento della piazza.
La scelta di collocarla lì è dovuta alla volontà di valorizzare un luogo simbolico, punto d’incontro tra arte classica e moderna. La cerimonia si è svolta alla presenza di Giulia Manzù, presidente della Fondazione Manzù e figlia dell’artista, della sindaca di Bergamo Elena Carnevali, dell’assessore alla Cultura Sergio Gandi e dell’assessore alla Rigenerazione Urbana Francesco Valesini, insieme al presidente della Fondazione Banca Popolare di Bergamo Armando Santus.
La statua in bronzo
Il Grande Cardinale in piedi (1985-1988, fusione in bronzo) rappresenta una figura monumentale, alta oltre tre metri, avvolta in un piviale stilizzato e con la mitra sul capo. Appartiene alla celebre serie di cardinali e vescovi che Manzù iniziò a scolpire alla fine degli anni Trenta, trasformando l’esperienza diretta della liturgia romana in un ciclo che l’avrebbe accompagnato per tutta la vita.
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Quest’opera, in particolare, fu realizzata negli ultimi anni di attività dello scultore. Secondo le ricerche della storica dell’arte Barbara Cinelli, la scultura nacque dall’assemblaggio di porzioni realizzate dall’artista nella sua fonderia di Campo del Fico. Rimasta a lungo proprietà degli eredi, oggi arriva nella città natale dell’artista. Con questa donazione, Bergamo arricchisce ulteriormente il proprio “museo diffuso” dedicato a Manzù, che già annovera opere come il Monumento al partigiano in piazza Matteotti, gli Amanti nel cortile della Gamec e il Cardinale nei giardini del Palazzo della Provincia.
«Negli ultimi anni è stata mia intenzione costante riannodare i fili delle radici che legano a Bergamo la figura di mio padre – ha dichiarato Giulia Manzù, figlia dell’artista -. È con molto orgoglio che con mio fratello Mileto possiamo oggi vedere in un luogo simbolico, tra l’Accademia Carrara e la Galleria d’arte moderna, il Grande Cardinale. Grazie alla donazione di Fondazione Banca Popolare di Bergamo esce dall’atelier di Ardea, dove i miei genitori l’hanno custodito per molti anni, e diviene il simbolo tangibile di un rinnovato legame tra l’artista e la sua città».