di Paolo Aresi
Il problema sono i tappi e gli imbuti, cioè roba da esperti cantinieri. Ma roba anche da studiosi della viabilità. Si possono allargare le strade e costruirne altre, ma se non si tolgono le strettoie si creano i tappi. E allora le belle gallerie costruite in Val Brembana, ultima quella di Zogno, sono utili, ma soltanto fin quando non ti avvicini alla strozzatura o al semaforo. Allora si crea il tappo e tutto il tempo che avevi guadagnato correndo da Ambria fin quasi a Sedrina lo perdi. Con gli interessi.
La situazione della viabilità in Val Brembana è divenuta ancora più drammatica dal 16 novembre quando l’alternativa alla strada statale 470 è stata chiusa per il pericolo di caduta massi. È la “variante” che si imbocca, per chi scende, appena prima di Sedrina e conduce a Ubiale e a Clanezzo per sfociare sulla strada della Valle Imagna alle porte di Almenno San Salvatore.
Una piccola strada che si è rivelata preziosa negli orari di punta, soprattutto negli ultimi anni, perché è in grado di sgravare un poco l’arteria principale. Si sperava che la Ubiale-Clanezzo potesse riaprire nel giro di pochi giorni, invece il sopralluogo dei periti, lunedì 1 dicembre, ha posto fine alle speranze immediate.
I lavori di messa in sicurezza non potranno venire finanziati con fondi di emergenza in quanto nessun centro abitato è isolato, ma la Regione mercoledì 3 dicembre è riuscita a stanziare i 180 mila euro necessari attingendo al fondo di riserva.
Bisognerà portare pazienza ancora qualche giorno. L’ipotesi, intanto (…)