Tarlo asiatico, aggiornata l'area cuscinetto che ora comprende più quartieri di Bergamo
Interessata anche parte del centro (viale Papa Giovanni XXIII). All'interno della zona ci sono 2.643 alberi considerati attaccabili dal parassita
È stata estesa l'area "cuscinetto" relativa al tarlo asiatico, ovvero quella zona le cui piante sono a rischio contagio da anoplophora glabripennis (il nome scientifico del parassita). Ora include anche: Grumello del Piano, San Tomaso, San Paolo, Loreto, Longuelo, parte di Santa Lucia e di viale Papa Giovanni XXIII, Malpensata-Carnovali, Colognola, Campagnola e i Colli, in particolare nella zona della Madonna del Bosco.
Già abbattute 204 piante: situazione stabile
La situazione, per il momento, appare stabile: dal focolaio rilevato a febbraio al Villaggio degli Sposi, non ci sono state particolari evoluzioni, Tuttavia, come ha spiegato l'agronomo del Comune di Bergamo Filippo Grasso a L'Eco di Bergamo, l'area cuscinetto è stata comunque aggiornata con ben 2.643 alberi considerati attaccabili.
In genere, questa zona si estende per due chilometri dal punto in cui viene trovata una larva. Tutte le piante al suo interno soggette all'attacco del tarlo (vale a dire aceri, ippocastani, betulle, pioppi, salici e olmi) devono essere monitorati. Finora tra marzo e aprile sono stati tagliati 204 alberi in città, come previsto da norma europea, quattro quelli infestati dal parassita (oltre al Villaggio degli Sposi, è stato ritrovato anche alla Trucca).
Luglio sarà il mese più importante: è in quel periodo, infatti, che la larva diventa adulta e avviene il cosiddetto "sfarfallamento". Restano comunque operative le disposizioni europee che prevedono, oltre all'abbattimento di alberi, anche l'avviso al servizio fitosanitario nazionale in caso di abbattimento o potatura di alberi a rischio e il divieto di spostamento del legname al di fuori dell'area e di piantare nuovi alberi di specie che potrebbero essere colpite dal tarlo.