Trasporto pubblico bocciato in Bergamasca, per migliorare servono i soldi delle aziende
Solo il 6,7 per cento dei bergamaschi usa i mezzi: poco sicuri, sovraffollati e in ritardo. Il direttore del Tpl Marino: «Oggi è solo un enorme scuolabus»
di Clara Scarpellini
Il recente studio sulla mobilità nel bacino bergamasco, presentato in Provincia sabato 28 settembre, ha rivelato un dato significativo: soltanto il 6,7 per cento dei bergamaschi utilizza i mezzi pubblici. Le cause sono diverse e complesse.
Tra queste, innanzitutto una generale insoddisfazione dell’utenza. Come ha dichiarato Marcello Marino, direttore dell’Agenzia per il Tpl del bacino di Bergamo, l’insoddisfazione non nasce tanto dalla quantità dei servizi che vengono erogati, quanto più dalla loro qualità, o dal fatto che non vengono offerti.
Le critiche sulla scarsa puntualità o bassa frequenza dei mezzi spesso dipendono dalla loro limitata disponibilità. Di conseguenza, anche i servizi forniti vengono percepiti come di qualità inferiore. Chiaramente, tutti vorrebbero avere più mezzi, ma per ottenerli servirebbero più risorse finanziarie.
Non si tratta tuttavia di una situazione che riguarda solo Bergamo, ma un cronico problema italiano nella gestione del trasporto pubblico di difficile soluzione, perché i finanziamenti destinati a questo settore sono esigui e mancano segnali da parte dello Stato. Per tali ragioni, l’Agenzia deve trovare delle “soluzioni in casa”, come rivedere continuamente il disegno dell’offerta per renderlo più adeguato alle esigenze degli utenti.
Praticamente, uno scuolabus
Ponendo il focus su Bergamo, c’è un dato determinante dell’attuale situazione del Trasporto pubblico locale: il servizio è organizzato in modo preponderante sulle esigenze degli studenti. Esigenze ovviamente importanti - gli studenti hanno bisogno di questa tipo di mobilità -, ma che creano un problema non da poco. Come ha ben sintetizzato Marino, «l’attuale situazione dei mezzi di trasporto pubblico in Bergamasca è un enorme scuolabus».
Questa focalizzazione eccessiva fa sì che il Tpl non sia sufficiente e appetibile anche per altre categorie di utenza, che quindi giudicano negativamente il servizio, talvolta addirittura senza conoscerlo.
È ciò che succede ai lavoratori che vorrebbero utilizzare i mezzi pubblici per recarsi al lavoro, ma, non potendosi permettere ritardi a causa di autobus sovraffollati, scelgono di usare l’automobile (...)
Attenzione sig.Francesco, pur descrivendo la realtà, a qualcuno potrebbe dar fastidio. Strano non abbiano cancellato il suo post
Vorrei capire come si giustificano quindi le continue autocelebrazioni di ATB, che vanta indici di gradimento ma dir poco improbabili, commissionato privatamente, secondo i quali gli utenti sono molto soddisfatti.
Ma perchè dovremmo usare mezzi pubblici , sempre più pericolosi per chi ci viaggia sopra? Il biglietto lo pagano solo i pochi bergamaschi, che tutti, gli ubriachi, i bulli, le bay gang e compagnia cantante, viaggiano gratis. Gente pericolosa che ruba, borseggia, aggredisce gli altri. Aggiungiamo che poi, ogni due per tre dichiarano uno sciopero. Io non voglio restare in balia di sto schifo, con in più bglietti elettronici che non so usare. Meglio il mezzo privato, di sicuro!