Treno per Orio, Boccaleone inoltra una memoria alla commissione Trasporti alla Camera
Il nuovo collegamento ferroviario dividerà in due il quartiere e avrà un notevole impatto ambientale. Regione Lombardia e Comune di Bergamo per il momento non hanno accolto le osservazioni avanzate dai cittadini
«È apprezzabile la decisione del Governo di orientare le scelte ambientali verso la realizzazione di infrastrutture più sostenibili e resilienti, dove investimenti e riforme programmate non devono danneggiare l’ambiente, ma lo devono preservare per le generazioni future; purtroppo il progetto di Rfi, così come presentato, non rispetta le linee guida del Governo».
A sostenerlo è il comitato di quartiere di Boccaleone che, su richiesta della commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera, nei giorni scorsi ha inoltrato una memoria scritta in cui si evidenziano i problemi relativi all’attuazione del progetto del nuovo collegamento ferroviario tra la stazione di Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio.
I residenti di Boccaleone da sempre sottolineano come l’attuale progetto sia privo di qualsiasi attenzione verso il quartiere, minandone l'integrità e dividendolo in due zone distinte, generando un disagio «che non verrà colmato prima di 15-20 anni e con costi che non risultano inclusi nelle attuali somme a disposizione di Rfi». Inoltre (altro aspetto non considerato da Rfi) il tracciato ferroviario, oltrepassato Boccaleone, si articola su un ambito di vincolo ambientale con una procedura avviata dal Parco Regionale dei Colli di Bergamo a novembre 2019, ben prima della presentazione del progetto definitivo al Mite (ottobre 2020).
Nel passaggio dalla versione preliminare a quella definitiva, sulla nuova linea ferroviaria è stato previsto il binario doppio, la stazione in costruzione all’aeroporto è stata ampliata fino a poter accogliere 4 binari e il tracciato si è allungato da 2,8 a ben 5,3 chilometri. Così i costi sono lievitati da 100 milioni a 170 milioni di euro. «La ricerca politica di nuovi fondi per questa infrastruttura è andata esclusivamente a vantaggio degli aspetti trasportistici e degli interessi della società aeroportuale – denunciano gli abitanti di Boccaleone -. Nessun euro è stato destinato a migliorare l'impatto dell'infrastruttura nella prima parte del tracciato, che avrà forti ripercussioni sull’abitato e sulla componente ambientale».
Per ovviare a queste criticità il comitato di quartiere ha chiesto il seminterramento del tracciato, coinvolgendo anche la linea Bergamo-Seriate (che insiste sullo stesso sedime) che sarà oggetto di un altro progetto di raddoppio di Rfi. In questo modo si innescherebbe un processo di rigenerazione urbana e si potrebbe salvaguardare l’integrità di Boccaleone. Regione Lombardia ha però dichiarato di non voler rinunciare, neanche temporaneamente, al servizio ferroviario lungo l’asse Bergamo-Seriate nell’ipotesi di avviare i lavori di seminterramento. Tuttavia, sempre sullo stesso nodo, ma rispetto al raddoppio della linea tra Ponte San Pietro e Bergamo (una tratta che ha il triplo dei passeggeri della Bergamo-Seriate), viene avallato uno stop temporaneo di 840 giorni, lo stesso tempo che servirebbe nel tratto in uscita dalla città verso Seriate per soddisfare la modifica progettuale proposta.
Un altro scoglio alle richieste avanzate dai cittadini è rappresentato dalla posizione assunta dal Comune di Bergamo. «Durante le riunioni preliminari con Rfi – spiegano gli abitanti di Boccaleone - l’Amministrazione comunale ne ha sempre avallato il progetto presentato a ottobre 2020, ma a novembre 2020 ha incoerentemente inviato le sue osservazioni alla commissione per la Via chiedendo una variante che necessita di un’importante modifica viabilistica, sempre a discapito del quartiere. Il Comitato di Boccaleone ritiene che ci sia ancora il tempo per intervenire con un nuovo progetto più moderno e adeguato, che gli importanti finanziamenti per le infrastrutture in arrivo possano sostenerne una modifica e che sia indispensabile avere tempi cantieristici certi, condivisione del nuovo progetto con il territorio e chiarezza nelle analisi costi-benefici».