Treno per Orio: giovedì l'incontro tra comitato di Boccaleone, Comune e Rfi
È passato quasi un anno da quando i residenti hanno iniziato a sottolineare i danni ambientali e per il quartiere che sarebbero provocati dalla costruzione del nuovo treno secondo l’attuale progetto
Dopodomani, giovedì 2 settembre, sarà un giorno che gli abitanti di Boccaleone attendono da mesi: i rappresentanti del comitato di quartiere si sederanno infatti a un tavolo con i tecnici di Rfi, Rete ferroviaria italiana, Comune di Bergamo e altri politici bergamaschi per discutere eventuali modifiche al progetto del nuovo collegamento ferroviario tra la stazione di Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio.
«Vogliamo che Rfi ascolti le nostre istanze – commentano dal comitato di Boccaleone -, i problemi e le criticità che abbiamo espresso anche nelle osservazioni presentate al Ministero della Transizione ecologica per la Valutazione di impatto ambientale, una procedura che è ancora aperta».
È passato quasi un anno da quando i residenti di Boccaleone hanno iniziato a evidenziare i danni che la costruzione del nuovo treno, secondo l’attuale progetto, causerebbe alla vivibilità del quartiere e all’ambiente. Da novembre 2020 gli abitanti hanno lavorato nel tentativo di incontrare sindaci, amministratori, politici, imprenditori ed enti coinvolti a vario titolo nel progetto per poter presentare nel dettaglio la proposta alternativa che hanno elaborato. Ad oggi però non c’è ancora stato nessun faccia a faccia ufficiale.
I benefici del tracciato sotterraneo
L’alternativa proposta è quella d’interrare il nuovo tracciato ferroviario, per creare sopra l’attuale sedime un parco ciclopedonale che colleghi Boccaleone con il futuro quartiere di Porta Sud e il centro città. Una ferrovia sotterranea consentirebbe di eliminare l’attuale passerella pedonale che scavalca i binari in via Pizzo Recastello e di evitare il ricorso a barriere fonoassorbenti alte sette metri, la chiusura del passaggio a livello e la costruzione di un cavalcavia ferroviario per l’attraversamento di via Lunga. Inoltre, limiterebbe fortemente gli espropri lungo tutta l’area del tracciato, da Bergamo fino a Orio.
L’interramento della ferrovia comprenderebbe anche il tratto da Bergamo a Montello. Per questa ragione il comitato di Boccaleone chiede che il progetto riguardante il raddoppio della linea Ponte San Pietro-Montello, quello del treno per Orio e quello del nodo intermodale della stazione di Bergamo vengano compresi in un unico quadro di coordinamento, così da poter ottimizzare risorse economiche e tempi.
«Bergamo potrebbe bandiera di una ripartenza che utilizzi una moderna progettazione delle infrastrutture – sostengono gli abitanti di Boccaleone -. Il Comune ha sottoscritto una convenzione con il Ministero dei Trasporti e Atb per attuare un collegamento infrastrutturale leggero e veloce con Dalmine. Perché un progetto meno invasivo non è stato pensato anche per collegare Bergamo all’aeroporto?. Rfi ha a disposizione 100 milioni per la risistemazione dei binari e per la nuova stazione che consentirà di ricucire due aree della città separate dalla ferrovia, in coerenza con le previsioni di sviluppo del nuovo quartiere di Porta Sud. A meno di 500 metri di distanza, a Boccaleone, si verificherà l’esatto contrario: una separazione e un isolamento definitivi del quartiere con pesanti barriere architettoniche».