Protesta

«Trenord, basta disservizi!»: il Pd lancia una settimana di mobilitazione, anche a Bergamo

L'11 dicembre inizierà la distribuzione dei volantini: coinvolte anche le stazioni di Treviglio, Romano, Ponte San Pietro e Verdello-Dalmine

«Trenord, basta disservizi!»: il Pd lancia una settimana di mobilitazione, anche a Bergamo
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«Cara Trenord, il 2023 è agli sgoccioli, è tempo di bilanci». Inizia così il volantino di denuncia che le federazioni del Partito Democratico di Bergamo, Lecco, Monza e Sondrio distribuiranno la mattina di lunedì 11 nelle stazioni di Bergamo, Treviglio, Romano di Lombardia, Ponte San Pietro e Verdello-Dalmine. La mobilitazione continuerà poi per il resto della settimana nelle stazioni delle province di Bergamo, Lecco, Sondrio e Monza.

«Questa mobilitazione - dichiara il segretario provinciale Pd, Gabriele Giudici - nasce dalla frustrazione e dalla rabbia che lavoratori e studenti provano quotidianamente a causa di un sistema che ogni giorno registra disservizi drammatici per chi decide di spostarsi in treno, pagando abbonamenti sempre più cari». Sui treni cancellazioni, ritardi, pulizia e manutenzione che «non si vedono da anni», mentre «la sicurezza dei passeggeri non è tutelata» ha sottolineato il segretario, alludendo ai diversi episodi avvenuti sui convogli delle linee che transitano anche per Bergamo.

«Malgrado tutto questo - prosegue Giudici - Regione Lombardia ha deciso di regalare altri 10 anni di contratto a Trenord. Regione Lombardia, e quindi la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, controlla direttamente Trenord, possedendo il 57,57 per cento delle quote di Gruppo Ferrovie Nord Milano. L’assegnazione diretta del servizio a Trenord, senza alcuna gara d’appalto, non solo è una scorrettezza, ma è soprattutto la perdita di un’occasione per avere un servizio di eccellenza».

«Oltre a questo - conclude - la destra lombarda fa finta di nulla scaricando responsabilità e lasciando che l’amministratore delegato di Trenord si aumenti lo stipendio del 20 per cento per un totale di 627 mila euro all’anno. Non possiamo più accettare che quella che ogni giorno studenti, lavoratori e turisti vengano letteralmente lasciati a piedi: Regione Lombardia non può più nascondersi, si assuma le sue responsabilità ed inizi ad intervenire seriamente per garantire un servizio pubblico degno di questo nome».

Una presa di posizione condivisa anche dalla segretaria regionale Silvia Roggiani, che ha dichiarato: «È inaccettabile che la Regione “locomotiva d'Italia” debba subire un servizio di trasporto così mediocre e scadente. Vorremmo una regione capace di confrontarsi con le eccellenze europee, una regione a fianco di studenti e lavoratori pendolari a cui invece, si continua anche ad aumentare prezzo del biglietto e dell’abbonamento. Il Partito Democratico continuerà a battersi in Consiglio regionale, in tutte le istituzioni e nelle piazze per cambiare rotta e per garantire un trasporto pubblico all'altezza della Lombardia».

Commenti
Francesca pina

Tutti fa brodo..!!!! meditate gente meditate

Joseph

627.000 euro di stipendio per non fare funzionare un servizio, solo nella repubblica delle banane succede questo. Vergogna

matteo

continuate a votare... fatevi distrarre dai social e continuate il servilismo verso il potere a suon di like... mentre vi prelevano l'irpef comunale, regionale, statale, vi smontano sanità , trasporti... cementificano fino all'ultimo metro quadro disponibile nella bergamasca... no alpitur ? ai ai ai

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