Inammissibile

Troppe morti sul lavoro in Bergamasca: sabato 21 ottobre un presidio per dire "basta"

La manifestazione, promossa dal Movimento 5 Stelle di Bergamo, avrà luogo dalle 15.30 alle 21 in Porta Nuova. 17 i decessi da inizio anno

Troppe morti sul lavoro in Bergamasca: sabato 21 ottobre un presidio per dire "basta"
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«Abbiamo firmato un contratto di lavoro, non di morte», si legge su uno dei cartelli preparati per la manifestazione in programma sabato prossimo, il 21 ottobre, in Porta Nuova a Bergamo. Dalle 15.30 alle 18 di quel giorno ci sarà infatti un presidio di protesta e sensibilizzazione per dire "basta" alle continue morti bianche: persone, uomini e donne, che hanno perso la vita mentre si recavano o svolgevano il loro lavoro.

17 morti in Bergamasca: triste primato

Il bilancio di Bergamo è drammatico e il peggiore di tutta Lombardia: 17 morti, visto che al dato delle 16 vittime rilevato a settembre va aggiunta anche quella, recentissima, di Christian Chessa, il giovane di Mozzanica deceduto in un incidente alla rotonda di Treviglio in costruzione mentre andava al lavoro alla Same, dove di lì a poco sarebbe iniziato il suo turno. Quello delle morti bianche resta un tema molto caldo.

5 Stelle in azione

Il presidio è stato promosso dal Movimento 5 Stelle di Bergamo, coordinato da Danilo Albani Rocchetti in collaborazione con Giuseppe Rinaldi, attivista del Movimento 5 Stelle e delegato sindacale.

Come riportano i colleghi di PrimaTreviglio, nella nota diffusa è stato scritto: «Chiediamo che le imprese e i rappresentanti della sicurezza sul lavoro si confrontino e trovino il modo per rendere più sicuri i luoghi lavorativi Chiediamo che vengano attuate tutte le procedure di sicurezza previste all'interno delle aziende ed esigiamo un incremento dell'organico dell'ispettorato nazionale del lavoro. Dunque, più ispettori del lavoro in servizio, più vigilanza da parte loro in materia di lavoro, di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi lavorativi. Bisogna riflettere sui comportamenti sbagliati e rafforzare la cultura della sicurezza per ridurre gli infortuni e morti sul lavoro».

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