Numeri preoccupanti

Troppi morti sulle strada bergamasche nel 2025: già 30. Nell'intero 2024 ne sono stati registrati 44

Il nuovo Codice della strada non ha scoraggiato gli automobilisti più sconsiderati: l'Associazione familiari vittime chiede più controlli

Troppi morti sulle strada bergamasche nel 2025: già 30. Nell'intero 2024 ne sono stati registrati 44
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Allarme dell'Aci sugli incidenti stradali in provincia di Bergamo: al di là dei numeri generali, che parevano ottimistici, sulla riduzione degli incidenti dopo l'approvazione del nuovo Codice della strada, i dati del 2025 sono tutt'altro che incoraggianti.

Troppi morti nel 2025

Sulle nostre strade, al 20 giugno, ci sono già stati purtroppo trenta morti, a fronte dei 44 dell’intero anno passato. Il mese più colpito è stato febbraio, con otto vittime, seguito da giugno con sette (a perdere la vita sono stati quattro automobilisti, due motociclisti e un pedone). A commentare la situazione è anche Ivanni Carminati, presidente e anima dell’Associazione familiari di vittime della strada: «Con l’entrata in vigore del nuovo Codice, lo scorso 14 dicembre, le sanzioni sono state inasprite, ma molti comportamenti sono rimasti immutati».

La maggiore severità delle sanzioni e dei provvedimenti, almeno nelle previsioni del Governo, avrebbe dovuto scoraggiare gli automobilisti più incoscienti dal condurre una guida pericolosa. Sul nostro territorio, però, alcuni continuano ad avere comportamenti scorretti al volante: «Del resto, basta osservare la circolazione e chiunque si rende conto che la velocità continua ad essere elevata sia nei centri abitati che fuori, l’inosservanza della segnaletica anche, le distrazioni con il telefonino non si contano. E dire che sono previste multe, con possibilità di ritiro della patente per qualche giorno».

Il 98 per cento degli incidenti, come spiegato da Carminati, è da far risalire a errori umani e lì si deve intervenire, accentuando le misure di prevenzione e controllo. «Gli organici delle forze dell’ordine sono quelli che sono e non possono arrivare dappertutto, ma i controlli è fuori discussione che vanno accresciuti, anche con l’occhio tecnologico. È un discorso di responsabilità allargata, urgente visto qual è l’andamento».

I numeri della strada

Analizzando i numeri sulle strade bergamasche, il presidente dell'associazione rileva che la fascia anagrafica più colpita dagli incidenti mortali è quella dai 46 ai 65 anni, con quattordici vittime. Sono state invece otto in quella dai 19 ai 30 anni. Per la fascia oraria, la più incidentata è stata quella dalle 12 alle 18 con dodici vittime, che sono la metà dalle 6 a mezzogiorno. La statistica aggiunge che il giorno più nero è stato il giovedì, con sette vittime. «Terribile però costatare che, in media, ogni tre-quattro giorni di giugno abbiamo pianto un morto».

Dal 20 marzo scorso è scattata sul territorio nazionale l’operazione "Mobilità sicura", alla quale ha aderito e partecipa anche la Provincia e, tra i partner in prima linea, c’è naturalmente l’Aci, che insiste sui tasti dell’educazione, della prevenzione e del più vasto coinvolgimento possibile.

«È un orizzonte di impegno che ci imponiamo di intensificare al massimo - dice il presidente di Ac Bergamo, Valerio Bettoni -. Vogliamo raggiungere tutte le categorie, perché tutti siamo utenti della strada e la sicurezza è un diritto fondamentale di ciascuno. Lo facciamo già a partire dal supporto dei nostri quasi 29mila soci bergamaschi».