Decisione drastica

«Troppi ragazzi bulli e maleducati», l'oratorio di Martinengo chiude per 5 giorni

Il cartello è apparso domenica 7 aprile sul portone del "San Luigi Gonzaga", suscitando non poco clamore

«Troppi ragazzi bulli e maleducati», l'oratorio di Martinengo chiude per 5 giorni
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«L'oratorio San Luigi Gonzaga rimane chiuso da domenica 7 a giovedì 11 aprile a causa di troppi ragazzi bulli e maleducati. L'oratorio è un luogo educativo e cristiano: se non riesci a rispettare persone e cose non entrare. Giovedì in serata si svolgerà un incontro con varie realtà educative cittadine per decidere la riapertura». Questo il cartello apparso a sorpresa, scritto in italiano e in arabo, sulla porta dell'oratorio di via Colleoni, a Martinengo, firmato dalla parrocchia e datato 7 aprile 2024.

Una decisione drastica, che ha sollevato scalpore. Del resto è stata annunciata anche domenica in chiesa. Dal parroco don Vittorio Bonati e dal vicario don Omar Moriggi però non sono arrivate dichiarazioni in merito. «È grave che si debba arrivare a chiudere l'oratorio», ha commentato una donna che si è fermata a leggere lo scritto.

Un'oratorio dove peraltro sono in corso lavori di ristrutturazione che consentiranno di avere un nuovo parco giochi e un campetto da calcio, oltre al rifacimento del terreno sintetico.

Il portone chiuso dell'oratorio di Martinengo

Sui social monta la rabbia: «Sassate alle finestre, ci sputano addosso»

Sui social l'iniziativa ha subito scatenato un'accesa discussione e qualcuno ha parlato di una realtà che sta sfuggendo di mano.

«La situazione è in declino da tempo e poco c'entrano, se non nulla, i nostri ragazzi - ha scritto un residente domenica - quella integrazione voluta e dovuta a cui tanto abbiamo mirato e che abbiamo anche "supportato" non funziona se chi vorremmo si integrasse non si vuole integrare. Io abito vicino all'oratorio e ieri sera anche le mie finestre sono state prese a sassate come quelle di buona parte della via che porta all'oratorio. Di "nostri" ragazzi proprio non ce n'erano tra i cinque che ho visto (e filmato nel caso mi rompessero un vetro e fossi stato costretto a chiamare l'assicurazione). La situazione è fuori controllo, siamo scherniti e ci sputano anche addosso».

Un'altra cittadina si è detta contraria, insistendo sulla necessità di individuare i singoli e incontrare le loro famiglie, ma c'è anche chi ha sparato a zero proprio sulle famiglie. Ancora un'altra invece ha puntato il dito contro le generalizzazioni tout court.

«Leggere questa parole mi fa un enorme tristezza, ma mi fa ancora più tristezza questo generalizzare - ha commentato -. Certo fanno più clamore e chiacchiericcio questo tipo di giovani ma per fortuna, ti assicuro, non sono tutti così. Soltanto che i giovani educati, che cercano di costruire il loro futuro a testa bassa e onestamente non se ne parla forse perché troppo noiosi e scontati. Purtroppo questa situazione all'oratorio dura da tempo e sono contenta che finalmente ci sia una decisione dura ma comprensibile. Certo dispiace per chi si comporta bene e non saprà più dove andare».

«Io stamane ero in chiesa - ha aggiunto qualcun altro -. Esattamente alla messa delle 11.15 sentire don Omar parlare del fatto che per poco, in una sua passeggiata,  è stato quasi colpito da uno sputo veramente mi fa cadere le braccia. Ma dove cavolo siamo arrivati? Siamo stati tutti giovani, ma esisteva una disciplina».

Un altro residente ha rivelato che nella via ci sono stati anche vandalismi:

«Rompono gli specchietti, graffiano le auto e l'anno scorso addirittura ci saltavano sopra...».

I lavori in corso all'oratorio di Martinengo

Si reclama educazione ma famiglia e istituzioni sono in difficoltà

Tutti concordano sulla necessità di educare, qualcuno richiamando i metodi più energici di un tempo. Certo è che famiglia, scuola, oratorio paiono sempre più in difficoltà nel compiere questo delicato compito.

«Personalmente non ho mai portato i miei figli all'oratorio perché non è il luogo che dovrebbe essere - ha commentato una cittadina -. Vedo bambini, ragazzi italiani e non, fare le cose più vergognose, dal bullismo alle parolacce, alle bestemmie... Tante volte con i genitori presenti e invece di richiamarli cosa fanno? Nulla!».

Anche il consigliere comunale leghista Omar Bassani è intervenuto nella discussione, portando il suo punto di vista.

«Provo amarezza a leggere questo post e a vedere questo foglio affisso all' entrata dell'oratorio San Luigi - ha scritto -. In questo oratorio sono cresciuto ai tempi di don Gianni, don Cesare e don Franchino. Era un punto di riferimento e di ritrovo. Facevo parte dei chierichetti della Acr e del gruppo dei baristi. Ho ricordi nitidi e bellissimi anche dei campi scuola chierichetti a Fonteno e Schilpario. Esperienza di crescita umana e spirituale che non dimentico. Leggere questo mi fa sinceramente male. Credo che purtroppo ciò è il risultato della perdita di valori fondamentali come il rispetto, educazione e anche disciplina che devono essere trasmessi non solo dalle istituzioni religiose e scolastiche ma anche e soprattutto dalla famiglia. Le responsabilità sono molteplici e non riguardano esclusivamente i ragazzi. Quoto e sottoscrivo la decisione di don Omar. E auspico che l'oratorio torni ad essere un luogo di aggregazione e condivisione come è sempre stato. Fruibile da tutti i nostri ragazzi senza problemi come quando lo frequentavo io nella mia infanzia e giovinezza».

Un incontro aperto a tutte le realtà educative cittadine

Il problema riguarda tutti, ecco perché la parrocchia ha deciso di organizzare un incontro aperto a tutte le realtà educative cittadine giovedì 11 aprile, per decidere la data della riapertura. Un'occasione in cui confrontarsi e trovare soluzioni a quella che appare ormai un'emergenza.

Commenti
Margherita

Io non sono di Martinengo ma comunque penso che oggi quello che manca un po' a tutti è il rispetto del prossimo in tutte le sue forme

Beppe

Se è un luogo cristiano perchè le scritte in arabo?

Andrea72

Se vi può consolare, ricordo che agli inizi degli anni '90 avevano dato fuoco al box auto dei Frati della Parrocchia di Sant'Antonio in Valtesse. Parliamo,quindi, di più di trent'anni fa...

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