valore paesaggistico

Tutto da rifare: il Tar boccia il mega impianto fotovoltaico di Torre Boldone

Voluto e realizzato dalla precedente amministrazione di Macario, era stato criticato dall'attuale allora in minoranza

Tutto da rifare: il Tar boccia il mega impianto fotovoltaico di Torre Boldone
Pubblicato:
Aggiornato:

Bocciato il mega impianto fotovoltaico di Imotorre, che domina il paesaggio a Torre Boldone e che è già attivo. Il Tar di Brescia ha accolto il ricorso del Parco dei Colli contro il Comune.

Il primo ente aveva sollevato più di un dubbio sull'iter autorizzativo, sostenendo che non si era tenuto conto del valore paesaggistico delle aree interessate e che mancassero alcuni passaggi obbligatori per legge.

Secondo quanto riportato da L'Eco di Bergamo, il tribunale ha effettivamente registrato la mancanza dell'autorizzazione paesaggistica e il parere di competenza della Soprintendenza (non vincolante ma obbligatorio). Lacune che «viziano irrimediabilmente il procedimento amministrativo», come si legge nella sentenza.

Cosa non va

Il parco costituito da circa 6.300 moduli per un'area di 48 mila metri quadrati tra via Quasimodo e via Martinella era stato vluto e realizzato dalla precedente amministrazione di Luca Macario, che in una dichiarazione rilasciata alla nostra testata aveva sottolineato: «Il provvedimento di autorizzazione dell'impianto è stato rilasciato dall'ufficio tecnico a seguito dello svolgimento di un’articolata istruttoria che ha conformato il progetto ad esigenze paesaggistiche ed ecosistemiche».

Ora però Macario è all'opposizione e la questione pende sull'attuale amministrazione guidata da Simonetta Farnedi, che al tempo della realizzazione si trovava tra i banchi della minoranza e si era schierata contro il progetto: «Siamo passati come "rompiscatole" ma in realtà avevamo solo chiesto che venissero rispettati alcuni passaggi previsti dalla legge. Come Parco dei Colli non potevamo tacere. E il Tar ora ci ha dato ragione».

In attesa degli sviluppi

La decisione sui prossimi passi da fare, ovvero ricorrere al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar oppure fare un passo indietro e chiedere una nuova autorizzazione, non tocca però all'Amministrazione, ma, come sottolinea la sindaca Farnedi «a chi aveva ottenuto il permesso di installare il mega impianto fotovoltaico. La nostra amministrazione rimane in attesa degli sviluppi della vicenda e solo quando non vi saranno più dubbi, dal punto di vista giuridico, potrà valutare le decisioni da prendere».
Commenti
Maria pia zambetti

Buongiorno , vi sono aree industriali dismesse attigue, perché non sfruttarle in questo senso? Ovviamente è una domanda retorica, le risposte già le conosciamo

Massimo verri

Fossi nella amministrazione al suo posto farei una centrale a carbone

Alberto

Non bastano le buone intenzioni. È ora di rispettare le procedure ed essere responsabili del proprio lavoro, come per qualsiasi altro lavoro.

Lore

Non va mai bene niente, anche quando l'intenzione è buona e utile... La politica deve sempre scontrarsi per forza... W l'Italietta....

Cattaneo Luigi

Ma perché anziché occupare terreni agricoli non si mettono i pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni ?

Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali