La strada che collega Ubiale a Clanezzo, chiusa dallo scorso 16 novembre dopo una frana, non riaprirà almeno fino alla primavera del 2026. È questo l’esito del sopralluogo effettuato dai tecnici di Regione Lombardia e del Comune di Ubiale Clanezzo lunedì 1° dicembre.
Non sussisterebbero infatti i requisiti per dichiarare la somma urgenza, dal momento che non ci sono centri abitati isolati (esistono infatti alternative per raggiungere le località). Un finanziamento, come riporta Val Brembana Web, potrebbe arrivare a gennaio 2026, per poi riaprire entro la primavera. Ma di fatto, non c’è nessuna certezza.
Nel frattempo, i consiglieri regionali brembani Jonathan Lobati (Forza Italia) e Alberto Mazzoleni (Fratelli d’Italia) hanno depositato questa mattina – 2 dicembre – due mozioni per chiedere intervento immediato sulla strada, considerando le gravissime ripercussioni che la sua chiusura ha avuto sulla statale 470, appesantita da centinaia di auto in più. Verranno discusse oggi in Consiglio regionale.
«Si intervenga anche con fondi straordinari»
«Pensiamo allo strumento giusto per poter partire immediatamente con i lavori di messa in sicurezza della strada comunale tra le frazioni di Bondo e Clanezzo nel Comune di Ubiale Clanezzo, chiusa dal 16 novembre dopo un episodio significativo di caduta massi». Così Lobati commenta la mozione presentata in Consiglio.
«La viabilità della Valle Brembana e di parte dell’hinterland e della Valle Imagna – aggiunge – è già stata messa a dura prova dalla chiusura di questa preziosa alternativa e non è pensabile chiedere ai nostri cittadini di restare in questa situazione fino alla prossima primavera».
Della stessa opinione anche Mazzoleni: «Dopo il maltempo e la rimozione dei detriti da parte di vigili del fuoco e protezione civile, i tecnici hanno riscontrato un rischio reale di nuovi smottamenti: le reti paramassi non bastano più a garantire la sicurezza. È evidente che serve un intervento urgente e in deroga, e non una trafila ordinaria che, da sola, porterebbe via mesi», ha dichiarato.
Con la sua mozione, Lobati chiede alla giunta regionale – in accordo con la Prefettura di Bergamo -, l’istituzione di un tavolo per la viabilità volto alla gestione dell’emergenza e alla promozione di interventi immediati per la messa in sicurezza e la fluidificazione del traffico nel territorio interessato.
Ma anche l’attivazione di tutti gli strumenti finanziari necessari per sostenere l’intervento di messa in sicurezza, già stimato in 120 mila euro e aggiornato, secondo recenti valutazioni, a 180 mila, e a individuare le procedure più opportune, che consentano all’Amministrazione comunale di procedere ai lavori con la massima celerità evitando lunghi Iter autorizzativi.
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«La chiusura di questo tratto sta aggravando in maniera pesante la situazione del traffico sulla Val Brembana. Parliamo dell’unica alternativa alla statale 470 nel tratto Zogno–Almè, già oggi congestionato all’inverosimile. Ogni giorno lavoratori, studenti e trasportatori perdono tempo e denaro. E parliamo di un territorio che ospita aziende strategiche, con miliardi di fatturato e migliaia di dipendenti: non possiamo permetterci blocchi infiniti», ha aggiunto Mazzoleni.
Il consigliere FdI, nella sua mozione, chiede invece alla giunta regionale intervento immediato con fondi straordinari, ricorrendo anche a risorse di riserva per avviare tutti i lavori necessari. Sollecitando, al tempo stesso, l’individuazione di un iter accelerato che permetta di partire con il ripristino della viabilità senza restare bloccati in tempi tecnici incompatibili con le esigenze di residenti e imprese.
Infine, si richiede una soluzione strutturale definitiva per la messa in sicurezza della strada (un progetto complessivo, a detta di Mazzoleni, esiste già per un costo di quattro milioni di euro circa), valutando anche la sua conversione da comunale a provinciale.