I dati di Ats

Ucraina, 1.256 profughi registrati sul portale per l'accoglienza: il 40,7% sono bambini

II 45,4 per cento (in tutto 570 persone) è composto da adulti tra i 20 e i 64 anni d’età, per la maggior parte donne

Ucraina, 1.256 profughi registrati sul portale per l'accoglienza: il 40,7% sono bambini
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Ad oggi sono 1.256 i profughi ucraini arrivati in Bergamasca che si sono registrati sul portale dedicato (QUI IL LINK) condiviso da Ats e Prefettura e che, in questi giorni, l’Agenzia di tutela della salute sta ricontattando per programmare insieme a loro le visite nelle strutture delle tre Asst della provincia.

Come emerso nelle precedenti rilevazioni, il 40,7 per cento dei rifugiati è composto da bambini fino ai 14 anni, in tutto 511, mentre il 45,4 per cento (ossia 570 persone) è rappresentato da adulti tra i 20 e i 64 anni d’età. Soprattutto donne, visto che gli uomini hanno scelto di difendere l’Ucraina dall’invasione russa. La parte restante delle persone che hanno trovato ospitalità è composta da un 9,9 per cento di giovani e dal 4 per cento di anziani.

«Visto l’incremento numerico di questa settimana – spiega il direttore generale Massimo Giupponi -, l’ATS ha provveduto a rimodulare l’orario di apertura del punto dedicato ai tamponi, per poter eseguire tutti i test richiesti. Inoltre, con le Asst è stato condiviso l’aumento delle giornate e delle ore di attività per garantire le visite mediche congiunte per tampone, rilascio Stp, visita e screening vaccinale». Le visite verranno effettuate sei giorni la settimana, per un massimo di otto ore al giorno.

È in via di definizione anche la convenzione per l’accoglienza nei Covid hotel dei profughi risultati positivi al virus (pochissimi, in tutto 11 casi), che non hanno la possibilità di effettuare in modo appropriato l’isolamento a domicilio. Il dipartimento veterinario dell’Ats garantirà invece la cura degli animali domestici che numerose persone in fuga dalla guerra hanno portato con sé.

«Ringrazio il personale dell’Ats e delle tre Asst che stanno lavorando con impegno per garantire tutto questo – aggiunge il direttore sanitario Michele Sofia -. Così come ringrazio i medici di medicina generale che stanno fornendo un importante aiuto negli hotspot dedicati e i pediatri che si sono resi disponibili per la presa in carico dei bimbi. Si tratta di un’organizzazione che richiede l’intervento di diverse istituzioni e diversi profili professionali».

Il 34,5 per cento dei profughi che si sono registrati sul portale ha trovato ospitalità nei comuni a ovest della provincia, 40 per cento ad est e il 25,8 per cento tra Bergamo e le valli Imagna e Brembana. «La situazione è costantemente sotto controllo grazie al monitoraggio quotidiano dei dati – conclude Oliviero Rinaldi, direttore del dipartimento d’igiene e prevenzione -. L’organizzazione che ci si è dati, a partire dalla prossima settimana, consentirà di raddoppiare il numero delle visite fino a 500 a settimana. L’impegno da parte di tutti è quello di modulare l’attività sulla base dell’affluenza dei profughi per garantire loro un’assistenza sanitaria rapida ed efficace».

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