Ucraina, chiude il punto tamponi in Borgo Palazzo. Da lunedì accesso libero agli hotspot delle Asst
Le visite mediche si effettuano all'ospedale Papa Giovanni XXIII, negli ambulatori di via Donizetti (a Seriate) e al Palaspirà. Anche il BES Hotel di Mozzo accoglierà i profughi positivi per l'isolamento
Oggi, venerdì 25 marzo, chiude il punto dedicato all’esecuzione dei tamponi in via Borgo Palazzo, gestito dall’Ats di Bergamo. A partire da lunedì 28 marzo i cittadini ucraini in arrivo nella nostra provincia, che devono ancora effettuare le visite mediche congiunte (tampone, rilascio Stp, visita e screening vaccinale), potranno accedere senza appuntamento nei seguenti centri:
- Ospedale Papa Giovanni XXIII, piazza OMS, Bergamo (presso la tensostruttura adiacente al Pronto Soccorso): dalle 8 alle 16 dal lunedì al sabato
- Gli ambulatori in via Donizetti 1, a Seriate, in capo all’Asst Bergamo Est: dalle 8 alle 20 dal lunedì al sabato
- Palaspirà, via Sant’Antonio, a Spirano, in capo all’Asst Bergamo Ovest: dalle 8 alle 16 dal lunedì al sabato
«È stato fatto un grosso lavoro di squadra, oltre che con le tre Asst anche con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta che si sono messi a disposizione volontariamente – osserva il direttore del dipartimento Dips dell’Ats, Oliviero Rinaldi -. Il punto tamponi in Borgo Palazzo, dal 12 marzo, ha effettuato circa un migliaio di test grazie alla collaborazione della cooperativa Osa e della Protezione civile. Dalla prossima settimana ogni Asst aprirà un hotspot dal lunedì al sabato, ciascuno dei quali garantisce almeno tre linee per almeno otto ore al giorno».
In queste settimane è continuata l’affluenza dei rifugiati che si sono iscritti al portale dedicato (QUI IL LINK) condiviso tra Ats e Prefettura. Al momento sono stati raccolti i dati di 2.247 persone provenienti dall’Ucraina, di cui quasi mille già chiamate dalle Asst per sottoporsi al tampone e alle visite mediche. Si tratta principalmente di donne e bambini: il 41,3% è rappresentato da bambini fino a 14 anni (929) e il 44,2% da adulti (994) tra i 20-64 anni che insieme costituiscono l’85,5% della popolazione arrivata nella provincia di Bergamo.
«La disponibilità delle nostre tre Asst garantisce una pronta assistenza sanitaria ai profughi – sottolinea il direttore generale Massimo Giupponi -. Ancor più rilevante è la sinergia tra questo lavoro e le azioni messe in campo dalla Prefettura, per l’organizzazione dell’ospitalità, dal Consiglio di rappresentanze dei sindaci e dei Comuni per il lavoro di informazione e di accoglienza, dall’Ufficio scolastico territoriale per l’inserimento dei minori nel sistema scolastico, dalla Provincia per il raccordo degli aiuti, dalla Protezione civile, dalle associazioni di volontariato e dalla Diocesi per il supporto che garantiscono alle istituzioni e ai profughi ucraini su tutto il territorio».
Nel frattempo, è stato individuato anche un percorso per i minori. grazie al coinvolgimento dei pediatri, ed è stato portato a termine l’accordo con il BES Hotel di Mozzo per l’accoglienza dei profughi positivi al Covid che non hanno la possibilità di effettuare l’isolamento a domicilio in condizioni di sicurezza. Il dipartimento veterinario dell’Ats continuerà a garantire la cura degli animali che numerosi profughi portano con sé, salvandoli dalla guerra.