Giovedì 2 novembre

Un presidio per la pace a Bergamo: «Condanniamo Hamas, ma no alle rappresaglie nella Striscia»

L'invito della Rete Bergamasca Pace e Disarmo alle associazioni palestinesi e israeliane a unirsi alla manifestazione, chiesta soluzione dei due Stati e cessazione delle ostilità

Un presidio per la pace a Bergamo: «Condanniamo Hamas, ma no alle rappresaglie nella Striscia»
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Un appello a «riprendere per mano la pace» quello diffuso nei giorni scorsi dalla Rete Bergamasca Pace e Disarmo, che ora invita la cittadinanza a partecipare a un presidio per chiedere il cessate il fuoco e la fine delle ostilità.

L’appuntamento è per giovedì 2 novembre, alle ore 18, in Piazza Matteotti a Bergamo. C'è stato anche l'invito, alle associazioni e movimenti palestinesi e israeliani della nostra provincia, a unirsi alla manifestazione per mostrare unità nel chiedere lo stop agli scontri armati e una soluzione pacifica della questione nell'area mediorientale, che pubblichiamo qui di seguito:

«Quanto sta succedendo tra Israele e Palestina dallo scorso 7 ottobre - aveva dichiarato un paio di settimane fa la Rete - ci sta lasciando angosciati, sia per la violenza che per il clima cupo che pone sul Medio Oriente e sul mondo. La nostra condanna contro ogni forma di violenza, di aggressione e di rappresaglia contro la popolazione civile, sia palestinese, sia israeliana è assoluta. Hamas deve immediatamente rilasciare gli ostaggi e cessare le ostilità per il bene del popolo palestinese. Israele non deve reagire con la sua potenza militare contro la popolazione della Striscia di Gaza o usare metodi di rappresaglia [...]. È evidente per di più il rischio del conflitto che potrebbe travolgere il Medio Oriente.

Condanniamo l’ignobile e brutale atto di aggressione di Hamas [...], per il cui operato non vi è giustificazione alcuna, neppure la disperazione e l’esasperazione del popolo palestinese [...]. Condanniamo fermamente l’occupazione di Israele dei territori palestinesi [...]. Solo con il rifiuto della guerra, della violenza terroristica e ponendo fine all’occupazione possiamo tutti impegnarci per costruire giustizia, rispetto per i diritti di autodeterminazione delle due popolazioni, riparazione, convivenza, pace giusta e duratura.

È necessaria l'istituzione di corridoi umanitari per la popolazione di Gaza, l’immediato cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri, il rispetto del diritto umanitario per evitare ulteriore spargimento di sangue, la convocazione, con urgenza, di una Conferenza di pace che risolva, finalmente, la questione palestinese applicando la formula dei ‘due Stati per i due popoli’, condizione che, attraverso il riconoscimento dello Stato di Palestina, porrebbe fine all’occupazione israeliana e alla resistenza armata palestinese, ristabilendo così le condizioni per la costruzione di società pacifiche e democratiche.

In questo modo, si potranno realizzare le ambizioni e le speranze di due popoli: la necessaria sicurezza del popolo israeliano e il diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese. Noi, come componenti della società civile bergamasca e italiana, siamo pronti a fare la nostra parte per sostenere il cammino della pace e invitiamo le autonomie sociali palestinesi ed israeliane presenti in bergamasca a schierarsi chiaramente per la fine della violenza, per il rispetto reciproco e per il reciproco diritto di vivere in pace e liberamente nel proprio Stato.

Per questo lanciamo un appello ad associazioni e movimenti palestinesi ed israeliani a manifestare insieme [...] sfidando chi invece vuole distruggere con la violenza, con l’aggressione, con l’occupazione e l’assedio, il diritto dell’altro, la possibilità della convivenza e di un futuro di pace e di benessere per tutto il Medio Oriente. No all’occupazione, no al terrorismo e alla violenza efferata, no alla guerra! Riprendiamo per mano la pace».

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