Un pizzico di speranza

Una raccolta fondi per le cure del piccolo Achille, affetto dalla rarissima malattia di Norrie

Sara Rusconi e Simone Losa, di Calolziocorte, chiedono un aiuto per pagare una cura sperimentale. Finora raccolti oltre 105mila euro

Una raccolta fondi per le cure del piccolo Achille, affetto dalla rarissima malattia di Norrie
Pubblicato:
Aggiornato:

Una raccolta fondi per il piccolo Achille, figlio di Sara Rusconi di Bellano e Simone Losa di Calolziocorte nato con una malattia ultra rara chiamata Malattia di Norrie.

Come spiega PrimaLecco, i genitori del piccolo hanno lanciato un appello: «La sensazione è quella di vivere un incubo a occhi aperti. Malattia di Norrie. Come può avere (Achille, ndr) una malattia così rara da manifestarsi in qualcosa come uno su 5 milioni di bambini nati? Il nostro bambino è cieco, ci hanno detto che non si può fare nulla per la sua vista, ma la cosa che più ci spaventa è che dopo gli infiniti sforzi e ostacoli che nella sua infanzia dovrà superare, un giorno si svegli e ci venga a dire: “Mamma, papà, non riesco a sentirvi tanto bene”. Abbiamo paura che il suo udito si possa spegnere piano piano e inesorabilmente, lasciandolo senza il più prezioso collegamento che gli rimane sul mondo esterno».

Sara e Simone, però, non si sono arresi. Hanno cercato ovunque qualcuno che fosse in grado di aiutarli e aiutare il loro bimbo. Ed ecco che è comparso il nome di un chirurgo statunitense: il dottor Antonio Capone. Viene subito organizzato un incontro e, dopo aver visionato tutte le immagini ecografiche di Achille, una speranza: casi come questo sono complicati, ma effettuando una serie di interventi chirurgici entro i 6-7 mesi di vita del bambino c’è una probabilità non trascurabile (il 50% circa) di recuperare la percezione della luce su almeno uno dei due occhi.

«Può sembrare poco - continuano i genitori -, ma per un bambino cieco dalla nascita la percezione della luce è letteralmente oro: non solo sarebbe in grado di adattarsi meglio al mondo esterno (per esempio, un fisiologico adattamento al ritmo notte-giorno), ma soprattutto darebbe modo al cervello di continuare a sviluppare la capacità di ricevere e processare informazioni dagli occhi. In questo modo, per Achille continuerebbe a esserci speranza, perché lo renderebbe pronto a ricevere futuri trattamenti, se e quando saranno disponibili, che potrebbero migliorare ulteriormente la sua condizione o addirittura ridargli la vista».

Purtroppo, però, questi tipo di interventi hanno costi molto elevati (centinaia di migliaia di euro) completamente a carico del paziente. Per questo motivo, ieri (giovedì 21 luglio), i genitori di Achille hanno deciso di aprire una raccolta fondi che in poche ora ha raccolto più di 105mila euro. «Si tratta di una parte delle spese che dovremo sostenere, e ringraziamo in anticipo chiunque parteciperà, anche solo condividendo con più persone possibile questa pagina e la storia del nostro bambino».

Seguici sui nostri canali