Un pezzo di storia

Una targa a memoria del brefotrofio di Bergamo: «Una piccola città dove si stava bene»

L'istituto accoglieva orfani e figli illegittimi. Giuliano Maffeis, che vi ha passato due anni, la chiedeva da tempo. La cerimonia giovedì (23 febbraio)

Una targa a memoria del brefotrofio di Bergamo: «Una piccola città dove si stava bene»
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Una targa là dove un tempo sorgeva il brefotrofio di Bergamo: dopo cinque anni, la "battaglia" di Giuliano Maffeis si è finalmente conclusa nel migliore dei modi.

Tra il 1928 e il 1975 l'istituto in largo Barozzi, nel quartiere di Santa Lucia, ha accolto quasi seimila piccoli orfani (o figli illegittimi) e Maffeis era tra quelli. Qui vi ha passato quasi due anni prima di essere adottato da una famiglia di Leffe nel 1964, ma mai ha dimenticato quella «piccola città efficiente e organizzata, dove si stava bene», ha raccontato a L'Eco di Bergamo.

Proprio per ricordare il ruolo che il brefotrofio ha svolto per Bergamo e per tutti quei bimbi non riconosciuti dai genitori, l'uomo ha portato avanti per ben cinque anni una "battaglia" per richiedere l'affissione di una targa lì dove ora sorge l'Accademia della Guardia di Finanza.

Dopo aver inizialmente coinvolto l'allora comandante provinciale della Guardia di Finanza Mario Salerno, che gli ha suggerito di sistemarla sulla cancellata esterna dal momento che non è possibile apporre una targa civile sulle mura di una caserma militare, Maffeis si era rivolto anche al giornalista bergamasco Vittorio Feltri, che al brefotrofio ha - peraltro - lavorato in gioventù.

E così, alla fine, la richiesta è stata accolta: la targa, fa sapere il Comune di Bergamo, sarà svelata alle 11 di giovedì (23 febbraio), proprio il giorno del sessantesimo compleanno di Maffeis. Il luogo scelto è la cancellata di fronte all'ingresso del parcheggio sul lato di largo Barozzi, all'altezza dell'attraversamento pedonale e non lontano dalla chiesetta ortodossa.

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