Un'area gioco acquatica contro il caldo per i più piccoli: la proposta di Fratelli d'Italia per la città
Il gruppo di minoranza chiede di realizzare uno spazio, senza vasche profonde, dove i bambini possano passare tempo in sicurezza

Foto in apertura: immagine a scopo illustrativo
Arriva dal gruppo di minoranza di Fratelli d'Italia la proposta di realizzare a Bergamo, eleggendo come luogo uno dei parchi cittadini, un'area di gioco acquatica, descritta come una struttura che non prevede la presenza di vasche profonde (e neanche quindi l'assistenza bagnanti) e che avrebbe quindi costi di gestione e sicurezza contenuti rispetto a impianti balneari tradizionali.
Contro il caldo e la noia
Per questo il gruppo ha inoltrato all'amministrazione un ordine del giorno, a prima firma di Ida Tentorio, che parte da tre considerazioni: l'importanza del gioco all'aperto per i bambini e il caldo che affligge i bergamaschi che restano in città nella stagione estiva, nonché la «carenza di spazi attrezzati e inclusivi per i bambini». Sottolineano quindi come «i parchi giochi dell'acqua (o splash park) rappresentano una soluzione ludico-educativa e climatica di successo già sperimentata in numerose città italiane (ad esempio Torino, Cormano e nella nostra provincia anche a Castione della Presolana)».
«Con un processo partecipativo»
Da qui quindi la richiesta di valutare innanzitutto che la realizzazione di una simile area sia possibile da un punto di vista tecnico ed economico, individuando anche il luogo dove realizzarla. Suggerimenti, il Parco della Trucca, Parco Goisis, aree verdi nei quartieri. Inoltre, il gruppo di minoranza chiede anche di «promuovere un processo partecipativo che coinvolga famiglie, comitati di quartiere, scuole e associazioni locali nell'identificazione di esigenze e priorità».
Bandi?
Non solo, da un punto di vista economico chiedono anche di «verificare la possibilità di accedere a finanziamenti pubblici (Pnrr, bandi regionali, fondi per l’infanzia o la rigenerazione urbana) e eventuali sponsorizzazioni da parte di soggetti privati», inserendo poi la proposta «all’'interno del Piano triennale delle Opere pubbliche, o in alternativa tra gli interventi di valorizzazione del verde urbano e della rete dei servizi ludico-ricreativi».