Ordinanza del Comune

Vacanza negata: chiuso da quasi quattro mesi l'Arera Camping di Oltre il Colle

«Inconvenienti igienico-sanitari»: sessanta famiglie hanno dovuto rinunciare alle loro casette mobili o roulotte. Duro braccio di ferro fra Amministrazione e gestori

Vacanza negata: chiuso da quasi quattro mesi l'Arera Camping di Oltre il Colle
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di Giambattista Gherardi

Il Comune di Oltre il Colle l’ha toccata piano, segnalando nella propria ordinanza del 12 maggio 2021 “inconvenienti igienico sanitari”, ma la sostanza è perentoria: da ormai quattro mesi i cancelli del Camping Arera, posto in località Plassa e attivo da decenni, sono rigorosamente chiusi.

Un fatto decisamente eclatante, che ha negato l’intera stagione turistica a oltre sessanta famiglie, proprietarie di seconde case mobili-roulotte nella struttura montana al confine fra Val Brembana e Val Seriana. L’ordinanza emessa dal Comune richiama innanzitutto il rapporto dell'Ats di Bergamo, che ha richiesto la messa in sicurezza della struttura (di proprietà comunale, ma affidata in gestione a privati) e l’ottenimento delle dovute autorizzazioni provinciali.

Sono state riscontrate carenze igienico sanitarie e commerciali: assenza del nulla osta provinciale all'esercizio dell’attività di campeggio, presenza di apparecchi a fiamma libera all'interno di strutture in legno, cavi elettrici non interrati a servizio delle strutture, apparecchi alimentari con combustibile a gas GPL non adeguati alla normativa. L’ordinanza ricorda come il campeggio, sulla base di quanto esposto, «opera la propria attività di struttura ricettiva in violazione alle vigenti normative in materia» e richiama il diniego da parte della Provincia di Bergamo (det. del 19.10 2019) alla classificazione del campeggio medesimo per mancanza dei requisiti minimi.

L’ordinanza ingiunge al gestore Roberto Daghetti (52 anni nativo di Milano) di presentare anche una serie di certificati di conformità: impianto protezione scariche atmosferiche, impianto elettrico, messa a terra, contratto Uniacque, procedure di pulizia, disinfezione e disinfestazione dei locali a uso comune. Il Comune, nella stessa ordinanza, avverte che «il campeggio non potrà essere adibito a struttura ricettiva se non in seguito all'effettuazione dei lavori per la messa in sicurezza dei locali e delle aree pertinenziali nonché di ripristino delle condizioni igienico sanitarie necessarie». Il gestore della struttura, attivo in paese da almeno una quindicina d’anni, ha aperto con il Comune un contenzioso, attualmente affidato ai rispettivi legali.

Nel mezzo restano i campeggiatori che dalla scorsa primavera non possono accedere, perdendo di fatto l’intera stagione. La notizia della chiusura è stata loro segnalata il 13 maggio, all’indomani dell’ordinanza, attraverso il gruppo WhatsApp utilizzato dai gestori (senza possibilità di interazione). La segnalazione citava la necessità di «interventi strutturali» e la chiusura «per circa un mese». Da allora di mesi ne sono passati ormai quattro.

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