Vaccini anti-Covid, in Lombardia oltre 6,5 milioni di adesioni per la terza dose
Il dato riguarda sia chi ha già ricevuto la booster sia chi si è prenotato. Crescono anche le adesioni dei bimbi tra i 5 e gli 11 anni
La Lombardia taglia un altro traguardo significativo nella lotta al Covid: sono infatti più di 6,5 milioni i cittadini che, tra già vaccinati e prenotati, hanno aderito alla somministrazione della terza dose.
Oggi (2 febbraio) il Pirellone ha anche fatto sapere che la campagna vaccinale ha raggiunto l’80 per cento dei cittadini lombardi vaccinati con la dose booster tra quelli che hanno ultimato il ciclo primario (prima e seconda dose) da almeno 120 giorni. «Regione Lombardia si conferma ai vertici in Italia e in Europa - sottolinea la vicepresidente ed assessore al Welfare, Letizia Moratti -. Le adesioni complessive si avvicinano al 92 per cento della platea Istat di cittadini vaccinabili (con più di 5 anni), con punte del 97 per cento per gli over 60, del 96 per cento se si considerano gli over 50 e del 94 per cento se si parte dai ragazzi con più di 12 anni».
Cresce l’adesione dei bambini tra i 5 e gli 11 anni, arrivata al 39 per cento dei 646.260 interessati totali. Da sottolineare anche il senso civico dimostrato dai ventenni: nella fascia 20-29 anni, che conta quasi 1 milione di giovani (994.876 secondo l'Istat) si è superato il 98 per cento di adesioni e il 64 per cento ha già ricevuto la terza dose.
«Raccomandiamo tutti coloro che ancora non lo hanno fatto, specialmente i bambini e le loro famiglie, a farsi vaccinare fidandosi della scienza - conclude la vicepresidente Moratti -. È una campagna vaccinale destinata ad entrare a pieno titolo nella storia della sanità lombarda, nazionale ed internazionale, la cui validità è testimoniata dai dati. A gennaio, in Lombardia, il rischio di morte per Covid di una persona non vaccinata rispetto a una vaccinata con il booster è risultato di 7 volte superiore. Per i casi positivi al Covid, dal 1 dicembre a oggi, il rischio di essere ricoverato in terapia intensiva per un non vaccinato è di 13 volte superiore».