Alla Rotonda dei Mille

Vandalizzato il totem dell'opera di Cattelan: «Critiche feroci non favoriscono un clima sereno»

Il vicesindaco Gandi ipotizza che l'autore del gesto possa essere stato qualcuno scontento dell'iniziativa; per altri si tratta di vandali e basta

Vandalizzato il totem dell'opera di Cattelan: «Critiche feroci non favoriscono un clima sereno»
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L'arte a volte divide e fa discutere: era stato il caso, il 6 giugno scorso, dell'opera One di Maurizio Cattelan (quello della banana, ma non solo ovviamente). Un bambino a cavalcioni sulle spalle della statua di Garibaldi, alla Rotonda dei Mille di Bergamo. Una maglietta rossa - che ora è sbiadita, quasi rosa -, pantaloncini kaki e una mano che mima il gesto della pistola. L'obiettivo era interrogarsi sulla relazione tra i valori dei fondatori della nostra Patria e le nuove generazioni, sull'eredità che ci hanno lasciato.

Qualcuno non l'ha presa molto bene, altri hanno criticato l'opportunità di utilizzare il monumento all'Eroe dei due mondi per promuovere la mostra Seasons del noto artista internazionale. Ma per quale motivo si torna a parlarne? Perché ignoti hanno di recente vandalizzato il totem che, in via Cucchi, spiegava l'opera ai passanti: squarci, fatti forse sfondando i pannelli a pugni, con delle parti mancanti su un lato che hanno reso illeggibile il testo.

Il post di Gandi

Un episodio che è stato rilanciato con tanto di foto dal vicesindaco, nonché assessore alla Cultura, Sergio Gandi, che ha lasciato a intendere come questo gesto potesse, tra le altre possibilità, essere collegato a una certa contrarietà degli autori dell'atto verso One. Vale a dire: siccome non ci piace, allora rompiamo il totem. «Gli incivili, purtroppo, anche a Bergamo non vanno in vacanza - ha scritto Gandi -. Se anche un’installazione, in questo caso di Cattelan in Rotonda dei Mille, non ti piace, c’è bisogno di danneggiare il pannello che la racconta?».

Al che, ne è scaturita una breve discussione nei commenti, nei quali è intervenuto anche l'ex conservatore dell'Accademia Carrara, Giovanni Valagussa: «Questa analogia automatica per cui se non ti piace la (discutibile) installazione di Cattelan allora sei un vandalo incivile e quindi indiziato di aver spaccato il totem meriterebbe un'analisi approfondita. Non è che sono vandali, punto?».

Sull'ipotesi, il vicesindaco ha quindi risposto: «Non lo penso affatto come automatismo, può essere un mero atto vandalico e mi auguro (paradossalmente) che sia così. Di certo, le continue critiche feroci sulle installazioni, su quanto fossero offensive o perfino pericolose o costose, non favoriscono un clima sereno».

Ma non è che sono vandali e basta?

Alla fine, però, qual è la storia? I colpevoli sono veramente degli individui che, contrariati dall'opera di Cattelan, hanno deciso di mostrare il loro disappunto vandalizzando l'installazione? Oppure sono solo dei teppisti che si aggirano per alcune zone del capoluogo orobico, in particolare la sera?

Forse da qualche filmato della videosorveglianza si potrà avere una risposta, nel frattempo qualcuno degli utenti si è chiesto (in modo provocatorio, ci mancherebbe altro) se sia ancora possibile criticare.