16 settembre

Venti chilometri per dire no all'autostrada Bergamo-Treviglio: foto e video della biciclettata

La manifestazione, organizzata dal Comitato No Autostrada di Treviglio, è stata appoggiata da associazioni, amministratori e cittadini

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di Marta Belotti

Venti chilometri dalla stazione di Treviglio a Dalmine, attraversando i paesi che verranno toccati dall'autostrada, e un serpente di duecento persone, tra chi ha fatto tutto il percorso e chi solo un tratto. Nel complesso, un solo messaggio: dire no alla Bergamo-Treviglio. Questa mattina, sabato 16 agosto, in molti hanno risposto alla chiamata del Comitato no autostrada di Treviglio e hanno così partecipato a Bike strike, no autostrada, una biciclettata per mostrare la propria contrarietà al progetto di Regione Lombardia per la futura autostrada Bergamo-Treviglio.

A Sabbio

«Dobbiamo restare sul pezzo e continuare a far sentire forte e chiaro il nostro no», ha incitato Valerio Mozzali, del comitato trevigliese davanti al cimitero di Sabbio. Qui infatti, penultuima tappa della biciclettata, gli organizzatori hanno deciso di fermarsi per un primo discorso al megafono. Proprio nel punto in cui il gruppo di bici si è fermato verrà costruito il casello autostradale. In generale, tutto il percorso è stato pensato per ricalcare il tracciato dell'autostrada, limitatamente a quanto possibile per motivi di fattibilità e sicurezza.

Attraversati i paesi interessati

La carovana ha proseguito fino a Dalmine, sotto il comune, dove più numerosi sono stati gli interventi di gruppi, associazioni o singoli cittadini che hanno voluto dire la propria. «Abbiamo attraversato quei luoghi che saranno devastati dalla nuova autostrada - ha ricordato Giorgio, Di Fridays For Future Bergamo -. Si tratta dell'opera più pericolosa al momento in termini di impatto ambientale. In una provincia già martoriata dal consumo di suolo c'è chi pensa che vada bene e, dato che ormai si è detto che si deve fare, la si farà. credo che i 146 milioni di fondi pubblici ad essa destinati possano essere usati per scopi diversi. Non mancano le cose da fare per migliorare la vita dei cittadini di quest'area». Gli stessi concetti sono stati ribaditi anche dal Pacì Paciana.

Le parole della Ruzzini

Presente anche la consigliera comunale di Bergamo Oriana Ruzzini, che ha portato i saluti del deputato dei Verdi Devis Dori e ha sottolineato: «La qualità della vita e degli spostamenti passa dal trasporto pubblico, non certamente da un'autostrada come questa!». E Renato Daminelli del Comitato No Autostrada di Dalmine, guardando il palazzo comunale di fronte, ha aggiunto: «In questo municipio c'è chi ha detto che quest'opera non si può non fare, come fosse calata dall'alto, quando invece la decisione è proprio sua e del suo gruppo». Daminelli ha fatto quindi chiaro riferimento a Claudia Maria Terzi, assessore Regionale, ma anche presidente del consiglio di Dalmine.

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Ad appoggiare il messaggio e pedalare anche amministratori e assessori di alcuni dei paesi coinvlti, associazioni come Libera la Testa, famosa per il Festival Libera la Festa che ogni anno si tiene a Osio Sopra, l'Athletic Brighela di Bergamo.

Commenti
Pierluigi Valsecchi

Assolutamente contrario alla devastazione che produrrà l' autostrada senza risolvere il problema del traffico . Utile solo ha riempire le tache di lobbisti e tangentari che non a caso continuano a premere. Avete fatto bene a pubblicare la notizia e spero che lo facciate ancora .

Diego

Vorrei chiedere ha tutti questi manifestanti contro la Bergamo Treviglio,hanno mai provato percorrere la statale alla mattina fra le 6e8 del mattino. Io l'ho fatto per portare mio padre al papa Giovanni per 3 anni. Per essere presente alla accettazione del reparto di ematologia (per un tumore alle difese immunitarie)alle 7,30 dovevo partire alle 6.Per non parlare alla sera quando tornavamo uscivamo alle 18,e prima delle 19,30 non eravamo a casa.Vi sembra giusto questo disagio per dei terreni semi incolti o ricordi di gioventù di boschi dove si andava in camporella

Redazione PrimaBergamo

Gentile Marco, il nostro giornale ha sempre scritto quel che pensa di questa infrastruttura. Lei la chiama crociata, noi riteniamo sia semplicemente un modo di dare spazio a posizioni che la politica ha considerato poco. In realtà, però, non è vero che è l'unico caso. Qui sul sito, ma soprattutto sul settimanale, ci siamo spesso esposti per dire la nostra su interventi e infrastrutture, in città come in provincia. Circa l'abbattimento del Creberg Teatro, ad esempio, può trovare numerosi articoli critici. In altri casi, invece, abbiamo "difeso" interventi e infrastrutture che ritenevamo e riteniamo utili o condivisibili. Ovviamente, non tutti hanno opinioni concordanti. Ma ci tenevamo solo a precisare che ci siamo sempre esposti liberamente e non è con la Bergamo-Treviglio la prima volta. Cordialmente

Marco

E che palle con questa crociata di Prima Bergamo! In un panorama in cui la stampa locale non si espone mai per criticare nessuna nefandezza (tipo il restyling di Piazzale Alpini, o la demolizione del PalaCreberg, o la chiusura dei due passaggi a livello, per fare solo alcuni esempi) solo quest’opera suscita una reazione indignata e spropositata. Come se gli attuali tre quarti d’ora per percorrere 25 chilometri (e non per svago) fossero una cosa normale. Non ricordo che la costruzione della Brebemi (altrettanto invasiva e ben più inutile per la realtà bergamasca) avesse suscitato vibrate proteste sui nostri giornali e media

Marcello

Faranno un'autostrada con pedaggi vergognosi, che perciò percorreranno in pochissimi. Cementificando quel poco di campagna che resta. Non hanno imparato niente dalla Brebemi? Sembra proprio di no.

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