Viaggi e soggiorni annullati nel periodo del Covid, al via le richieste di rimborso dei voucher
La presidente di Adiconsum Bergamo, Mina Busi: «Purtroppo, molti operatori sono falliti o in difficoltà per la crisi energetica»

I termini per i primi rimborsi sono finalmente scaduti: sono passati ormai trenta mesi da quando sono stati emessi i primi voucher per le cancellazioni di viaggi a causa del Covid, in applicazione del decreto "Cura Italia" allora in vigore, ed è dunque tempo di chiedere il rimborso monetario di quelli non utilizzati entro la scadenza.
«Ci auguriamo che finalmente, dopo questa lunga attesa, i consumatori ottengano senza problemi il rimborso - ha detto Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo -. Siamo in presenza di uno scenario non favorevole, perché alcuni operatori turistici nel frattempo hanno dichiarato fallimento o si trovano in difficoltà economica per la crisi energetica; ci potrebbero essere quindi consumatori che non vedranno tutelato il proprio diritto al rimborso, anche perché il fondo di garanzia, allo stato, non sembrerebbe più accessibile».
Si tratta, in particolare, di quei voucher emessi per contratti di viaggio che avrebbero dovuto avere esecuzione tra l'11 marzo e il 30 settembre 2020 e il cui annullamento è avvenuto entro il 31 luglio 2020 a causa del ricorrere di un‘ipotesi di cosiddetta impossibilità sopravvenuta (lockdown, chiusura dell'hotel, divieto di viaggio, quarantena per positività Covid...). Durante il primo lockdown, infatti, milioni di consumatori hanno dovuto rinunciare alle loro vacanze a causa delle misure imposte per contrastare il Covid, ma anche al dovuto rimborso. Agli operatori del settore era stata data la possibilità (prevista per legge) di emettere buoni validi per dodici mesi, in alternativa al rimborso delle prenotazioni che non potevano aver luogo. In caso di mancato utilizzo per nuove prenotazioni entro il periodo di validità, i voucher in questione sarebbero stati monetizzati.
Un traguardo che è sembrato difficile da raggiungere, perché la loro validità è stata prorogata prima a 18, poi a 24 e infine a 30 mesi. I primi voucher sono stati emessi a metà marzo 2020 e sono dunque giunti finalmente a scadenza. Gli operatori del settore dovrebbero quindi effettuare il rimborso automaticamente entro 14 giorni dalla scadenza dei 30 mesi, decorrenti dalla data di emissione. È comunque opportuno che i consumatori interessati provvedano a rivolgere la relativa richiesta di rimborso alla scadenza del proprio voucher.
Discorso a parte invece quello dei voucher emessi in seguito alla cancellazione di un contratto di trasporto: per i viaggi aerei, ferroviari, marittimi e con autobus annullati a causa delle restrizioni Covid, infatti, il rimborso monetario poteva, su richiesta espressa del consumatore, aver luogo alla scadenza di dodici mesi dopo l’emissione.
Diversa sorte spetta a quanti hanno ricevuto un voucher in seguito alla cancellazione di spettacoli, eventi sportivi, musei e altri eventi culturali: questi voucher hanno una validità di 36 mesi e il rimborso è previsto soltanto in caso di definitiva cancellazione dell’evento.