Vini bio bergamaschi, nasce la nuova rete: raccoglie idee e valori di nove aziende
Il progetto nasce sotto la tutela del Biodistretto dell'Agricoltura Sociale di Bergamo
Il vino bio bergamasco riunito sotto una unica realtà, che raccoglie attività, idee e valori di ben nove aziende della provincia: nasce ufficialmente la nuova rete, sotto la tutela del Biodistretto dell'Agricoltura Sociale di Bergamo. Questa nuova unione permetterà di produrre oltre 115 mila bottiglie da 75 centilitri e 1500 bag da cinque litri l'una.
Come riporta L'Eco di Bergamo, le sei aziende viticole coinvolte sono: la cooperativa sociale Oikos con sede a Villa d’Almé (con terreni in diverse località della provincia), la Tosca di Marco e Romildo Locatelli a Pontida, Il Cipresso di Angelica a Scanzorosciate, Cà Verde di Mauro Villa ad Almenno San Salvatore, Le Sorgenti di Giambattista Viganò a Bergamo, FronteMura di Rosella Masper a Bergamo, Cascinetto dell’Agro di Giuliano Giovanni Locatelli ad Almenno San Bartolomeo, Ronchi di Genestaro ad Ambivere e Pietramatta di Andrea Sala a Cenate Sotto.
La produzione seguirà le indicazioni e i protocolli dell'agricoltura biologica, che partono fin dalla vigna e continuano anche una volta in cantina. L'uva deve essere infatti coltivata senza trattamenti chimici, inclusi insetticidi, pesticidi, diserbanti e concimi chimici, vietati gli organismi geneticamente modificati. In cantina, invece, devono essere utilizzati prodotti esclusivamente enologici e senza l'uso di solfiti, con processi autorizzati dal regolamento europeo.
I vantaggi della coltivazione bio, nonché l'importanza di trasmettere e sensibilizzare quanto possibile sul tema dell'alimentazione sostenibile sono stati anche il tema principale di un momento di confronto condiviso tra la rete e due esperti, il professore Giovanni Cefis e l'agronomo Angelo Divittini, tenutosi in occasione della manifestazione «Agricultura e Diritto al Cibo» in programma dal 25 al 30 ottobre.