Violati limiti sulla qualità dell'aria, l'Europa condanna l'Italia. Anche Bergamo fra le zone più inquinate
Il nostro Paese avrebbe compiuto un «inadempimento sistematico e continuativo agli obblighi della direttiva Ue»
Inadempimento «sistematico e continuativo» agli obblighi previsti dalla direttiva Ue sulla qualità dell'aria. Ma anche mancata adozione, a partire dall'11 giugno 201o, delle misure necessarie per garantire il rispetto del valore limite annuale di biossido di azoto. La sentenza arriva dalla Corte di Giustizia europea, che ha condannato l'Italia accogliendo il ricorso presentato dalla Commissione Europea nell'ambito di una procedura d'infrazione.
Fra le aree “critiche” in cui è stata accertata la violazione del limite di biossido d'azoto, a decorrere dall'anno 2010, compare anche la città di Bergamo, insieme a Brescia, Torino, Milano, Firenze, Roma, Genova e Catania.
«Non è una sorpresa - è il commento di Raffaele Cattaneo, assessore all'Ambiente e clima di Regione Lombardia -. Sapevamo da tempo che oggi sarebbe arrivata questa sentenza e che con ogni probabilità sarebbe andata in questa direzione, così come già avvenuto per il PM10 nel novembre 2020 e per il biossido di azoto per la Francia nel 2019».
La condanna non comporta automaticamente sanzioni per l'Italia, ma prende atto del superamento sistematico per il biossido di azoto. Tuttavia, sottolinea l'assessore, negli ultimi anni la riduzione delle emissioni in Lombardia è stata significativa con risultati evidenti sulle concentrazioni e sul conseguente rispetto dei limiti. Venticinque anni fa, infatti, soltanto due stazioni in Lombardia rispettavano tale limite. Nel 2021 è stato rispettato in ottanta stazioni su ottantasei.
Il Tribunale ritiene inoltre che l'Italia abbia violato gli obblighi non adottando, a partire dall'11 giugno 2010, le «misure necessarie a garantire il rispetto del valore limite annuale di biossido di azoto nell'insieme delle zone». In particolare, l'Ue condanna il Paese per non aver previsto, nei suoi piani relativi alla qualità dell'aria, misure atte a limitare al periodo più breve possibile il superamento della soglia limite.
«La nostra Regione - ricorda l'assessore - è impegnata nel confronto con la Commissione Europea nel processo di approvazione della nuova direttiva sulla qualità dell'aria». Perciò Lombardia sta agendo su tutte le fonti di inquinamento, dall'efficientamento energetico degli edifici pubblici al miglioramento degli impianti di riscaldamento civili, dalla riduzione delle emissioni in agricoltura a quella delle emissioni da traffico, che per gli ossidi di azoto sono particolarmente significative.