Albino, ci sono più cani che bimbi Il Comune prova a correre ai ripari
«Ci sono più cani che bambini» denuncia il bollettino della comunità parrocchiale di Albino, e giustifica così l’audace affermazione: «Nel Comune di Albino i bambini da 0 a 6 anni sono 943, da 7 a 11 anni sono 888; i cani, fra registrati e non, sono fra i 2.000 e 3.000...». Del problema demografico, sotto gli occhi di tutti, ne avevamo parlato su BergamoPost lo scorso 19 luglio, prendendo spunto dal rapporto nazionale e locale nati-morti dal quale emerge un dato preoccupante riferito proprio al Comune di Albino che è risultato, dopo quello di Bergamo, il peggiore dell’intera Provincia: i morti, nel 2018, hanno superato i nati di 76 unità. Chissà che anche la nostra piccola inchiesta abbia contribuito al dibattito interno all’amministrazione comunale albinese che ha deciso di mettere in campo, già dal 2020, una nuova iniziativa - approvata con una sola astensione (Manuel Piccinini di Siamo Albino) nel Consiglio comunale del 15 novembre scorso - a sostegno delle giovani coppie che avranno un figlio. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Daniele Esposito, vicesindaco e assessore ai servizi sociali e alle attività produttive.
«Ormai è dal 2015-2016 che siamo scesi come Comune sotto la soglia dei 18 mila abitanti. Abbiamo visto che negli anni i nati continuano calare, è proprio in atto un trend negativo, completato anche dall’aumento dei morti. Come Comune abbiamo già attivato a livello di aiuti una serie di proposte, quali: l’adesione a “Nidi gratis” per chi ha l’Isee sotto i 20 mila euro; una convenzione con il “Micro nido” parrocchiale della Valle del Lujo (a Fiobbio) che consente altri dieci posti di “Nidi gratis”; una convenzione con le quattro scuole dell’infanzia per mantenere le rette calmierate. Inoltre, forniamo annualmente, alle famiglie con bimbi piccoli e anziani non autosufficienti, circa una ventina di etichette da posizionare sui sacchi della raccolta rifiuti per garantire lo smaltimento gratuito dei pannolini. Sono tante piccole agevolazioni che nell’insieme fanno qualcosa».
Ora cosa avete pensato?
«Ritenevamo, e lo abbiamo messo nel nostro programma elettorale, che era utile mettere in campo una misura di sostegno economico diretto. Nel 2014 avevamo scoperto che il Comune di Chiuduno proponeva un’iniziativa di questo tipo, ma con risorse minori rispetto a quanto da noi ora previsto. Visto che per una serie di economie che abbiamo avuto in questi anni nell’ambito dei servizi sociali, grazie anche a una gestione più oculata delle risorse, abbiamo ottenuto la disponibilità economica che ci permette di attuarla. Questa estate abbiamo così lavorato alla stesura di un regolamento, apprezzato, integrato nei vari passaggi e approvato da tutte le forze politiche presenti in Consiglio».
Come funziona?
«L’intenzione dell’Amministrazione, che sarà formalizzata con una successiva delibera di Giunta, è quella di dare un contributo di 500 euro al momento della nascita di un nuovo albinese, 200 euro dopo il suo primo anno di vita e ulteriori 200 dopo il secondo, prevedendo altresì un...