Dopo l'eliminazione di Copenaghen

«C'è amarezza, ma ci rialzeremo 26 giocatori, però, sono troppi»

«C'è amarezza, ma ci rialzeremo 26 giocatori, però, sono troppi»
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«Queste sono le gare a eliminazione diretta - esordisce Gian Piero Gasperini dopo l’eliminazione in Europa League -. Sono diverse da quelle di campionato in cui si può rimediare. Qui contano freddezza, lucidità e determinazione. Noi non siamo stati capaci di realizzare un gol su trenta occasioni. Credo sia l’unico demerito in questo doppio confronto con il Copenaghen, in cui abbiamo creato tanto e ci siamo difesi bene». Nonostante il ko, il tecnico dell’Atalanta è fiducioso: «Questa squadra sa reagire e lo farà anche questa volta. Normale che ci sia delusione perché si era lavorato per entrare in Europa. I ragazzi non devono rimproverarsi nulla. Ora prepariamo il campionato senza rimpianti».

L’attenzione si sposta quindi sul campionato che ripartirà domenica dalla sfida contro il Cagliari. Prima, però, il condottiero della Dea tuona sul roster troppo ampio: «Ho una rosa numerosa e si gioca in undici, non posso mandare in campo i 26 giocatori che ho a disposizione - spiega Gasperini -. In campionato ci sono formazioni molto forti, mentre noi giocheremo sempre per il massimo delle nostre possibilità. Volete gli obiettivi? Volete che dica che giochiamo per la Champions? Datemi voi gli obiettivi. Voi dite che questa è la rosa più forte dell’Atalanta e se questo vuol dire dover rimpiangere il fatto che giochi uno e non l’altro, questo diventa un problema e può spaccare il gruppo. Io non sono abituato ad allenare 26 giocatori, ma li alleno tutti». Gli obiettivi sono il tema centrale: «Daremo il massimo - replica Gasperini -. Se volete il quarto posto cercheremo di raggiungerlo. Tanto poi direte: “Perché gioca Berisha e non Gollini?”, o viceversa. Oppure inizierete la storiella del modulo o delle tre punte. Rispetto il pensiero di tutti, ma dico la mia. Giocherò con undici, massimo quattordici giocatori. Anche perché il regolamento non permette di fare diversamente».

Sintetico, infine, il commento del direttore generale Umberto Marino: «I rigori sono una lotteria e non li sbaglia solo chi non li tira. Abbiamo tanti rimpianti per come sono andare le cose, ma ora dobbiamo concentrarci solo sul campionato. Dovremo rimanere la “provinciale” di sempre, approcciando le gare con la dovuta umiltà. Mercato? Non si parla di questo ora. Il nostro pensiero va al campionato».

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