Ha compiuto 5 anni

Perché Instagram è diventato il più grande social della pubblicità

Perché Instagram è diventato il più grande social della pubblicità
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Una manciata di giorni fa, Instagram ha compiuto 5 anni, un periodo di vita che gli è bastato per diventare uno dei social network più diffusi e potenti al mondo insieme all’irraggiungibile Facebook e a Twitter. Il fatto è che Instagram è un po’ diverso da tutti gli altri social: il testo e la condivisione del pensiero, in questa piazza virtuale, valgono praticamente zero. La sua forza sono le immagini. Instagram è infatti il grande social della fotografia, dove chiunque può sentirsi fotografo e condividere con i propri seguaci fuggevoli momenti di bellezza e istantanee di vita.

 

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Una crescita impressionante. Nato nel 2010 dalla mente di Kevin Systrom e Mike Krieger, coadiuvati da un manipolo di altre cinque persone, già dopo poco tempo ottenne un discreto successo, dimostrandosi un’app (è infatti pensato come programma per mobile, da desktop il suo uso è limitato) non solo ben fatta, ma intuitiva e facilmente utilizzabile da tutti. Per questi motivi, nel 2012, Facebook pensò bene di accaparrarsela. La notizia fece il giro del mondo, soprattutto per la cifra che Zuckerberg fu disposto a sborsare pur di aver nel suo portafoglio questo portento: 1 miliardo di dollari. Molti storsero il naso allora, soprattutto se si tiene conto del fatto che poco tempo prima Jeff Bezos di Amazon aveva comprato per un quarto di quella cifra niente meno che il Washington Post. Il problema è che, come ricorda Vincenzo Marino su Vice, ora Bezos è stato costretto a mollare un po' la presa su sito ed edizione cartacea del suo Washington Post per dare la precedenza alla pubblicazione dei propri articoli su Facebook, mentre Instagram a dicembre 2014 è stata valutata 35 miliardi di dollari, 35 volte il prezzo per cui era stata rilevata nel 2012. Un capolavoro imprenditoriale di Zuckerberg insomma.

Soldi, soldi, soldi. Oltre che per la quinta candelina spenta, a casa Instagram possono festeggiare anche perché è stato recentemente annunciato il superamento dei 400 milioni di utenti, un tasso di crescita pazzesco di circa 100 milioni l’anno e con previsioni di bilancio, addirittura per il 2017, più che rosee. Tutto questo per dire che Instagram, rapidamente, è diventato molto di più di un social network, bensì il social network con il più alto appeal commerciale in circolazione. Anche più di Facebook stesso e decisamente più di Twitter. E a dirlo sono gli esperti: Moffett Nathanson, società specializzata in ricerche su nuovi media e telecomunicazioni, ha calcolato che le entrate commerciali di Instagram dovrebbero superare agevolmente i 600 milioni nei prossimi 12 mesi, e una cifra compresa tra i 2 e i 3,7 miliardi nel giro di due o tre anni. Fidatevi, non esistono portali con questi numeri (se comparati al numero di utenti) in circolazione.

 

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Una superpotenza pubblicitaria. Di denaro, su Instagram, ne circola tanto da diverso tempo, ma la novità è che da una decina di giorni circa ce ne siamo accorti tutti senza molte difficoltà: nel nostro Instagram, infatti, sono apparse le pubblicità. Foto come quelle di tutti gli iscritti, segnalate però come inserzioni sponsorizzate e tese a promuovere particolari prodotti o servizi. Nei fatti è come se avessimo iniziato a seguire l’account di un marchio in particolare, che normalmente non avremmo mai seguito ma di cui ora conosciamo l’esistenza, sua e dei suoi prodotti pubblicizzati. La vera forza di questa pubblicità è che all’utente non cambia sostanzialmente nulla (uno scroll down in più al massimo), mentre a livello commerciale cambia tutto. È un’evoluzione di una rilevanza incredibile.

Come riporta il Wall Street Journal, stando ai dati di Moffett Nathanson, ogni pubblicità su Instagram, oggi, potrebbe generare un'entrata pari a una cifra compresa tra i 3 e i 6 dollari per ogni utente che clicca sull'inserzione. Difficile trovare una società in grado di entrare sul mercato pubblicitario con questa potenza di fuoco, una prospettiva che lancia Instagram nella competizione come unico grande reale rivale di superpotenze del settore quali Twitter e Google. Ma non solo: secondo eMarketer, nel 2017 Instagram avrà superato tutti in termini di entrate pubblicitarie su mobile, restando dietro solamente a Facebook, che tra l’altro lo possiede. Anche se, già oggi, sono diversi gli inserzionisti che stanno decidendo di abbandonare il diario virtuale per accasarsi su Instagram. Nota positiva o negativa per Zuckerberg? Forse più positiva: usare Instagram come grande “raccoglitore” pubblicitario (oltre che social s’intende) permetterà a Facebook di ritrovare lo spirito degli inizi e di concentrarsi finalmente sulle news, grande desiderio mai nascosto del suo fondatore.

 

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Perché Instagram piace tanto. La domanda sorge spontanea: ma com’è possibile che un’app nata appena 5 anni fa sia diventata così potente? È sempre l’articolo di Vice a spiegarlo, a partire dal fatto che Instagram possiede caratteristiche quasi esclusive che lo connotano come applicazione ideale per gli inserzionisti pubblicitari: innanzitutto esiste praticamente solo su mobile, che è indubitabilmente il futuro della navigazione, della lettura e della pubblicità in rete; in secondo luogo il modo in cui i contenuti vengono pubblicati su questo social e spiccano all'interno del telefono del potenziale utente, con video e foto soli protagonisti dei post, così che la pubblicità non si prende uno spazio della schermata, ma direttamente tutta la schermata, cosa che manda in visibilio i pubblicitari. Già questo, quindi, rende Instagram una macchina da soldi. Ma per essere completi non va dimenticata la “call to action”. Stiamo parlando di un’ulteriore funzionalità inserita dei tecnici dell’app, che permette di comprare direttamente il prodotto pubblicizzato semplicemente cliccandolo. Questa opzione, secondo AdWeek, può rendere Instagram un vero e proprio canale di e-commerce, perfetto sia per chi vende, che riesce a tener traccia di chi compra online, che per chi gli utenti, che riducono i tempi di acquisto a un paio di click.

C'è chi ci guadagna da tempo. La cosa che stupisce di più molti analisti, però, è il fatto che le imprese abbiano compreso il potenziale di Instagram solamente ora. Da tempo, infatti, i privati avevano iniziato a usare il social fotografico in maniera diversa, con l’intento di provare a guadagnarci qualcosa. Molti riuscendoci anche. Le pagine di persone che vendono oggetti, prestazioni e idee non si contano nemmeno, come anche quelle di utenti diventati veri e propri "brand ambassador". Un esempio sono le cosiddette fashion blogger, amatissime su Instagram dove postano foto dei loro outfit e che si fanno pagare dalle aziende per mettere in bella mostra il marchio di questa o un loro prodotto (leggete questa storia se non sapete di cosa stiamo parlando). Si arriva fino all’irraggiungibile genio di chi si sta facendo pagare un dollaro a like per il solo fatto di essersi registrato col nome @NewYorkCity prima della stessa città di New York.

Fare soldi su o con Instagram, dunque, pare oramai all’ordine del giorno e, sottolinea Vice, come per ogni nuova bolla edilizia che nasce dal nulla in un quartiere a caso, porta con sé un indotto di attività commerciali più o meno lecite dal quale tutti cercano di guadagnare qualcosa. Così sarà fino a che il mercato non si saturerà e la gente si sposterà in un nuovo quartiere. Intanto, però, il futuro del commercio online è di casa su Instagram. Un compleanno niente male, non c’è che dire.

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