Dopo una caccia all’uomo durata quattro mesi, Salah Abdeslam, il principale ricercato per le stragi del 13 novembre a Parigi, è stato catturato in un appartamento del quartiere di Molenbeek, a Bruxelles, in una grande operazione antiterrorismo. Nelle fasi della cattura, Abdeslam è stato ferito a una gamba. Insieme a lui sono stati arrestati due complici. Durante l’operazione si sono uditi una decina di spari e sono state lanciate alcune granate. Secondo i media locali un uomo sarebbe stato ucciso. Il blitz non è ancora concluso. Prima di essere trasferito in un ospedale della regione di Bruxelles, Salah – francese nato a Bruxelles – si è rifiutato di rispondere dei poliziotti. Tracce del suo Dna erano state trovate in un altro appartamento perquisito martedì.

«L’arresto di Salah Abdeslam è un segnale forte e una sconfitta per l’Isis e per i terroristi che in genere muoiono suicidi», ha dichiarato Georges Fenech, il presidente della Commissione d’indagine degli attacchi del 13 novembre a Parigi. Alla cattura del super ricercato da parte delle autorità francesi e belghe hanno collaborato anche gli Usa con non meglio precisate «significative risorse mentre conducevano le indagini». Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest commentando l’arresto di Salah.
Salah Abdeslam è l’unico sopravvissuto tra gli attentatori di Parigi ed è sospettato di aver gestito la logistica degli attacchi. La sua carta di credito era stata utilizzata il 12 novembre per affittare due camere nel residence di Alfortville, ritenuto uno degli appartamenti dove i terroristi avevano dormito la notte prima della strage, e per noleggiare la Polo usata dal commando del Bataclan.
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