La Juve è solo decima

Perché tra i Paperoni del calcio le italiane sono sempre più indietro

Perché tra i Paperoni del calcio le italiane sono sempre più indietro
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Qual è la squadra di calcio più ricca del mondo? Classica domanda da quizzone, quella che veniva fuori all’ultimo giro di Trivial Pursuit, e stavi lì a mangiarti le unghie prima di sparare a caso la risposta. Per fortuna che nel 1998 sono arrivati quei precisini della Deloitte, una delle più importanti società di consulenza e servizi finanziari del Regno Unito; hanno pensato bene di stilare una classifica annuale dei club che hanno ottenuto il maggiore numero di introiti economici nella stagione precedente (senza compravendita giocatori) e l’hanno chiamata "Football Money League". Allora. Riproviamo: qual è la squadra di calcio più ricca del mondo? Risposta: il Real Madrid con 577 milioni di ricavi. Uoooh (stupore). Per i blancos è l’undicesima volta consecutiva. Al secondo posto, loro, i rivali di sempre, quelli del Barcellona, con un totale di 560,8 milioni di ricavi. Uoooh (altro stupore).

 

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Saranno scavalcati dal Manchester. Secondo le previsioni l’anno prossimo verranno scavalcate dal Manchester United, ma per la stagione 2014/2015 gli spagnoli restano sempre i più ricchi di tutti. Paperopoli, comunque, di certo non abita qui. L’Italia ha solo quattro squadre nelle prime 20. Rullo di tamburi. Al 19esimo posto c’è: l’Inter, con 164,8 milioni, che è scesa un po’ rispetto a qualche stagione fa. Avanti. Al 16esimo posto c’è la Roma con 180,4 milioni (che ha preso il posto del Napoli). Al 14esimo il Milan con 199,1 milioni (ma di questo passo, chissà, scenderà ancora). Al decimo the winner is: la Juventus con 323,9 milioni. Sono i bianconeri a tenere alta la bandiera tricolore nel mondo dei ricchi del pallone. E c’è un motivo secondo Deloitte: non avere gli stadi di proprietà è uno svantaggio, non permette di incrementare e quindi avere guadagni simili ai maggiori club d’Europa, e la Juve invece ce l'ha.

 

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9 inglesi tra le prime 20. Tant’è che tra le prime 20 - indovina indovina - 9 sono di Premier League. Del Manchester United (3°) abbiamo detto, poi ci sono Manchester City (463,5 milioni) al 6° posto, Arsenal (435,5) al 7°, e subito dopo Chelsea (420), e Liverpool (391,8). Al 12° posto si è piazzato il Tottenham (257,5), mentre al 17°, al 18° e al 20° ci sono Newcastle (169,3 milioni), Everton (165,1) e West Ham (160,9). Non è un caso, infatti, che da quelle parti abbiano tutte uno stadio di proprietà che consente ai club di lavorare meglio sulle entrate. Per stilare questa speciale classifica Deloitte non a caso si basa su tre fattori base: le entrate derivanti dalla vendita dei biglietti e le attività commerciali nel matchday, le entrare relative alla vendita dei diritti tv e, ultimo, quelle relative al merchandising e agli sponsor.

 

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E le tedesche? Ah, il sistema inglese. Anni luce (avanti) rispetto al Made in Italy, ancora così maledettamente burocratico e lento in queste cose. E ancora migliore del mitologico modello tedesco che nella «Football Money League» conta e vanta appena tre squadre. Ovviamente prima si è piazzato il Bayern Monaco (5° con 474 milioni), poi Borussia Dortmund (11° con 280,6) e Schalke 04 (13°, 219,7 milioni). Soltanto un club per la Francia, il Psg, che però è 4° con 480,8 milioni. Per entrare in classifica (tra le prime 20) bisognava avere un guadagno di 160 milioni di euro. Mica male. Soprattutto considerando che nel 1996/97 l’unica squadra a raggiungere i 100 milioni fu il Manchester United. Non è finita. Viviamo nell’era social e allora la Deloitte ha fatto i conti anche con gli utenti. Anche lì, tra Facebook, Twitter e Instagram, i club più seguiti sono Barcellona e Real Madrid. Manchester terzo. Arrivano anche le italiane. Milan (ottavo), Juventus (decima), Roma e Inter (15esimo e 16esimo).

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