Gli schiaffi di Gori alla Regione sulla questione pendolari
Mercoledì 20 agosto, attraverso una lettera di denuncia rivolta alla Regione Lombardia, il sindaco Giorgio Gori si era apertamente schierato con i tanti pendolari di Bergamo (e non solo) che ogni giorno si trovano a dover fare i conti con i molti ritardi e disservizi del sistema ferroviario lombardo. La tratta Bergamo-Milano ha vissuto martedì 19 agosto l’ennesima giornata nera con Trenord che ha soppresso ben 4 treni. Giovedì 21 agosto è giunta la risposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Alberto Cavalli, il quale si è detto d’accordo con il primo cittadino bergamasco nel constatare un servizio che necessita di forti miglioramenti e implementazioni che lo rendano all’altezza di quanto richiesto (e pagato) dai tanti utenti.
Nel pomeriggio di venerdì 22 agosto, Giorgio Gori ha deciso di rispondere nuovamente, punto su punto, alla Regione, chiedendo che siano presi provvedimenti «forti e tempestivi».
Maggior chiarezza su investimenti e tempistiche. Il Pirellone ha reso noto che è già stato stanziato un investimento di 527 milioni di euro per acquistare 63 nuovi treni e che uno dei primi è già in servizio sulla tratta Bergamo-Milano, il Vivalto. Il sindaco, però, sottolinea come «non è stato a oggi comunicato un chiaro piano di assegnazione dei nuovi materiali (né la Sua risposta offre precisazioni sul punto). Il Vivalto entrato in servizio sulla linea Bergamo-Milano non è evidentemente sufficiente a riqualificare il servizio. La tratta ha bisogno di TSR e di nuovo materiale rotabile necessitano la linea via Carnate e la Bergamo-Brescia. Sarebbe importante far sapere ai cittadini quanti nuovi treni verranno assegnati a queste linee e con quali tempi di consegna».
Troppi ritardi e davvero è stata velocizzata la linea? L’assessore Cavalli ha precisato che sono state aumentate le corse al mattino presto e al pomeriggio, con un treno diretto ogni mezz’ora nelle ore di punta e ogni ora nel resto della giornata. La linea Bergamo-Milano è stata inoltre velocizzata, essendo coperta oggi in 48 minuti. Ammette anche, però, che i ritardi sono aumentati rispetto al passato, con l’indice di puntualità medio regionale passato, negli ultimi 12 mesi, dal 92,5% all’80%. Anche su queste affermazioni il primo cittadino orobico ha più di una puntualizzazione da fare: «Mi permetto di osservare che 30 anni fa il tempo di percorrenza (della tratta Bergamo-Milano, ndr) era di 50 minuti (ne ho personale memoria, dagli anni dell'università): non si può sostenere quindi che vi sia stato un apprezzabile miglioramento su questo fronte. Quanto ai ritardi, che Lei stesso rileva in aumento, mi permetto di sollevare qualche dubbio riguardo alle statistiche in circolazione. Accade infatti tutti i giorni che per treni in ritardo di 10 minuti o più vengano segnalati solo 5 minuti di ritardo "ufficiale". Anche su questo andrebbe operato un controllo più accurato». Aggiunge inoltre che «alcune corse sono state aumentate, è vero. E va riconosciuto che fino a due anni fa Trenord aveva raggiunto uno standard di servizio quantomeno sufficiente. Proprio per questo risulta incomprensibile (e ingiustificabile) lo scadimento continuo e progressivo a cui i viaggiatori hanno assistito negli ultimi mesi».
Le responsabilità di RFI e Trenord. Giorgio Gori non si accontenta delle risposte, peraltro assai vaghe in diversi passaggi, della Regione e insiste sul punto delle responsabilità nei disservizi, a suo parere ascrivibili principalmente a due soggetti: RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e Trenord. «Nella Sua lettera - scrive il sindaco rivolgendosi all’assessore Cavalli - non si fa riferimento al rapporto tra Regione Lombardia ed RFI. Eppure appare evidente che anche RFI abbia responsabilità del peggioramento del servizio. Se la rete è inadeguata e se non viene svolta un'adeguata manutenzione (come testimoniato dal moltiplicarsi dei guasti), la situazione non può che decadere. Molti interventi infrastrutturali necessari sono continuamente rimandati, promessi e mai realizzati. È legittimo quindi attendersi che, anche nei confronti di RFI, Regione Lombardia eserciti con decisione il suo ruolo, ad esigere i necessari adeguamenti della rete». L’attenzione viene poi rivolta a Trenord: «Contrariamente a quanto sostiene Trenord - che giustifica la riduzione del numero di vetture con la diminuzione del numero dei viaggiatori, limitatamente al mese di agosto - la carenza di carrozze è tutt'altro che un problema "estivo". Dopo i disagi denunciati nell'autunno 2013, Bergamo non ha più visto composizioni a 7 vetture, a cui pure avrebbe diritto. Treni di punta come il 10811 hanno viaggiato per settimane con 4 sole vetture: a maggio e giugno, non ad agosto».
«Ora la Regione intervenga in modo forte e tempestivo». Dopo aver puntigliosamente risposto alla Regione, il primo cittadino di Bergamo chiude la sua lettera sottolineando una volta in più come i pendolari si trovino quotidianamente innanzi ad un servizio «ben più che insoddisfacente». Per questi motivi, seppur sollevato nell’apprendere che anche Regione Lombardia non è soddisfatta del servizio ferroviario offerto ai cittadini, richiede, una volta in più, «l'intervento forte e tempestivo che ho ritenuto necessario sollecitare direttamente al Presidente Maroni. Confido pertanto nel Suo personale impegno in tale direzione». Non sappiamo se lo scambio di missive tra Palazzo Frizzoni e il Pirellone continuerà, ma è oramai evidente che il sindaco Giorgio Gori è pronto a battagliare fino in fondo per migliorare la oramai insostenibile situazione in cui si trovano, quotidianamente, i pendolari bergamaschi.