Via alla campagna elettorale

Il primo avversario di Gori sarà proprio Giorgio Gori

Il primo avversario di Gori sarà proprio Giorgio Gori
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«Dovrete sopportarmi ancora per un po’». E sorride Giorgio Gori mentre lo dice ai giornalisti che, martedì 9 ottobre, sono accorsi a Palazzo Frizzoni per ascoltare la «urgente comunicazione» del primo cittadino. In realtà, tutti sapevano già cosa avrebbe detto. Anche se... «Magari annuncia che non si ricandida», diceva qualcuno. «Magari annuncia la sua candidatura alla segreteria nazionale del Pd», diceva qualcun altro. In ogni caso, taccuini e smartphone erano caldissimi, pronti a raccontare ciò che Gori avrebbe detto. «Sopportarmi ancora un po’» significa fino al 26 maggio 2019, giorno in cui i bergamaschi andranno alle urne per votare il loro nuovo primo cittadino. Ma lui spera anche oltre, visto che alla fine ha rotto gli indugi e lo ha detto: si ricandida.

 

 

Nel video che ha pubblicato lo stesso Gori su Facebook e in cui annuncia la sua decisione, Gori appare convinto. Ma chi lo ha visto ricevere l’applauso della sua Giunta dopo aver comunicato agli assessori la notizia, lo descrive come emozionato. «Mi ha fatto piacere quell’applauso - ha ammesso in conferenza stampa -. Anche se forse erano solo sollevati dal fatto che gli avessi tolto un bel peso...», ha scherzato il sindaco. Ma un fondo di verità, in queste parole, forse c’è. Perché chi se non lui avrebbe potuto prendersi in spalla il centrosinistra in questa delicata fase storica e accettare la sfida di ritentare la scalata a Palazzo Frizzoni, impresa mai riuscita a nessun altro primo cittadino dal 1990 a oggi? Il Pd bergamasco, a differenza di quello nazionale, ha una fortuna al momento: un leader c’è. E anche se mancano ancora tutti i passaggi burocratici per poter dire che Gori è il candidato del centrosinistra cittadino, viene spontaneo dirlo, visto che dietro di lui c’è il vuoto cosmico.

 

 

Proprio questa assenza, probabilmente, ha convinto il primo cittadino ad andarci con i piedi di piombo, a tirare per le lunghe l’attesa. Ché se nel 2014 aveva potuto surfare sull’onda lunga di un Pd in piena ascesa e pronto a fare il pieno alle europee, oggi la situazione è completamente diversa. Correre da dem a una carica, al di là delle frasi fatte e degli slogan, significa essere soli, significa combattere i pregiudizi e le paure. Non è impossibile, la vittoria di Del Bono a Brescia è lì a dimostrarlo, ma certo non è semplice. Gori, quindi, probabilmente ha voluto aspettare per studiare al meglio una strategia, che nella sua testa c’è già, per forza, perché lui è fatto così. E magari anche per dare una sbirciatina ai risultati di quei sondaggi che ha commissionato a Ipsos. Pare che il 63 per cento dei cittadini bergamaschi intervistati si siano detti soddisfatti dell’operato della Giunta Gori in questi cinque anni. Niente male. Un dato che ammorbidisce le percentuali in continua ascesa della Lega in un po’ tutto il Nord Italia.

A proposito, e i rivali? La discesa in campo 2.0 (anzi, 3.0 se consideriamo...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 7 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 18 ottobre. In versione digitale, qui.

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