Sempre meno gente usa Wikipedia e non si sa bene di chi sia la colpa

Il dato è questo ed è abbastanza impressionante: da inizio anno, Wikipedia ha perso circa 300 milioni di lettori mensili da dispositivi fissi. La notizia, perché di questo si tratta visto che stiamo parlando di uno dei siti più potenti e letti al mondo, è stata data da Similar Web, una società di analisi del traffico internet. In realtà questa è la seconda analisi dei dati effettuata dalla compagnia, il cui risultato conferma quella già effettuata a fine luglio e fortemente contestata da Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia. Stando a quanto constato da Similar Web, gli utenti dell’enciclopedia online sono stati, a maggio, 2 miliardi e 700 milioni, mentre a luglio sono scesi a 2 miliardi e 400 milioni: più che un crollo, la conferma di un trend costante da almeno inizio 2015.
Roy Hinkis, a capo del settore analisi SEO di Similar Web, non ha nascosto il suo stupore una volta venuto a conoscenza dei dati: «Quello che ho visto mi ha spiazzato. Wikipedia ha perso un traffico enorme negli ultimi tre mesi. E per enorme intendo pari ad almeno 250 milioni di visite da dispositivi fissi». Davanti a quelle dichiarazioni, Wales reagì con forza, dichiarando anche attraverso i suoi canali social che «il traffico da Google, negli ultimi mesi, non è diminuito, ma anzi aumentato» e che l’uso dei termini “enorme” per definire il calo di lettori è quantomeno fuorviante. Anche perché, concludeva Wales, in estate Wikipedia ha spesso un calo di utenti causato dalla chiusura delle scuole: gli studenti che cercano informazioni, infatti, sono tra i principali lettori dell’enciclopedia. Parallelamente Wales se l’è presa anche con il sito Business Insider, tra i primi a dare la notizia. Similar Web ha risposto con un ulteriore dato: negli ultimi 5 mesi, Wikipedia avrebbe perso circa 550 milioni di visite da dispositivi fissi, circa il 20 percento in punti percentuali. Una cifra, effettivamente, enorme.
Appena un anno fa Wikipedia si piazzava al quinto posto nella classifica dei siti con più traffico al mondo, come sottolineava il New York Times. Oggi, invece, stando ai dati di Similar Web, Wikipedia è al decimo posto, superato anche da Instagram. Dati che preoccupano anche alcuni editori del mondo web: Wikipedia ha un traffico di lettori mensile che si attesta tra i 2 e i 3 miliardi, un traffico enorme. Attraverso i numerosi link nelle sue pagine, il traffico dell’enciclopedia online diventa anche un’importante fonte di click per altri siti, ovvero tutti quelli richiamati attraverso i collegamenti presenti nelle singole pagine Wikipedia. Ogni calo di utenti dell’enciclopedia, quindi, si riflette su altri siti, con conseguenze anche economiche da non sottovalutare. Forse per questo Wales è tanto preoccupato dal report di Similar Web, che proprio però grazie alle critiche del fondatore di Wikipedia ha potuto appurare (andando più indietro nel tempo nella sua analisi) che il calo di traffico per l’enciclopedia libera non è una novità, ma un processo in corso da diversi mesi ed intensificatasi nel 2015.
Ma quali sono i motivi che si nascondo dietro a questo evidente calo del traffico di Wikipedia? Inizialmente Similar Web ha supposto che la colpa fosse di Google: negli ultimi tre mesi, infatti, il traffico dal più grande motore di ricerca al mondo è molto calato. Ma analizzando invece lo stesso dato da inizio anno, Wales ha dichiarato che le cose vanno diversamente: nel complesso il traffico da Google verso Wikipedia è aumentato. Dove sta la verità? Nel mezzo forse, come spesso capita. Il calo di traffico, infatti, sembra parallelo al passaggio di Wikipedia dal formato "http" a quello "https", più sicuro e in grado di bloccare i click falsi oltre che la creazione di pagine false. Ciò, quindi, ha portato a bloccare tutti i click “falsi” verso Wikipedia e provenienti da Google, un numero considerevole. Com’è possibile, allora, che per Wales il traffico dal motore di ricerca sia aumentato? La risposta sta nella stessa relazione fornita da Wikipedia e resa nota da Wales: il report mostra come, in realtà, ci sia stato un aumento solamente della quota di traffico di Google in atterraggio su Wikipedia e non, invece, di un aumento complessivo dei click consegnati direttamente da Google a Wikipedia. Ciò dimostra che Similar Web ha ragione e che, effettivamente, Wikipedia ha perso una buona parte di traffico di utenze provenienti da Google.
[Immagine creata da Business Insider]
Il motore di ricerca, però, non ha attuato un volontario “downgrade” di Wikipedia, ma s’è semplicemente abituato al nuovo formato "https" delle pagine dell’enciclopedia. Certo è che anche le nuove Google Answer Box non hanno aiutato Wikipedia. Stiamo parlando di quelle “finestrelle” che appaiono automaticamente in cima ai risultati di ricerca Google quando cerchiamo qualche informazione e che offrono, in poche righe, una sintesi con tutte le info più importanti sul tema, ovvero ciò che la maggior parte delle persone tendono a cercare sul web. Non proprio uno “schiaffo” a Wikipedia, ma certamente neppure una mano tesa. È anche vero che, come ha sottolineato Wales, «Wikipedia non è un sito che vive sui click, non ci interessano, non ne abbiamo bisogno per la pubblicità», ma certamente, se questo calo di traffico dovesse continuare, una semplice evidenza potrebbe trasformarsi in un problema. E non solo per l’enciclopedia libera più grande e conosciuta al mondo.