Tra stupore e arrabbiatura

Amministratore perde la memoria Gli inquilini sommersi dai debiti

Amministratore perde la memoria Gli inquilini sommersi dai debiti
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Avete presente quando nei cartoni animati o nei film un personaggio prende una botta in testa e si dimentica tutto? Beh, può accadere realmente. O almeno è quanto successo a Daniele Moro, 51 anni, amministratore di condomini ad Alessandria (Piemonte) con la sua società di gestione immobiliare. Peccato che l’uomo, prima di perdere la memoria, si sia lasciato alle spalle quasi mezzo milione di euro di debiti che ora sono costretti a ripianare centinaia di suoi inquilini. I quali, a differenza sua, non dimenticano. La storia è stata raccontata da Piero Bottino su La Stampa.

Un consistente buco economico.  Era il 2002 quando Daniele Moro, insieme alla moglie, apriva in pieno centro ad Alessandria una società di gestione di immobili. Grazie alle sue doti imprenditoriali, nel giro di poco tempo la coppia arriva a gestire tra i 50 e i 60 condomini sparsi per la città: più di un centinaio di inquilini che si affidano a lui per gestire al meglio l’amministrazione dei palazzi. Per una decina di anni le cose vanno bene, senza alcun problema, poi però i conti iniziano a non tornare: un paio di anni fa, infatti, la società inizia a indebitarsi con l’Amag, l’azienda comunale acqua e gas che gestisce la fornitura ad Alessandria. In pochi mesi il debito dei condomini sale a diverse centinaia di migliaia di euro. L’Amag sollecita diverse volte i pagamenti, ma la società di gestione immobiliare di Moro pare impossibilitata a pagare e così la pratica passa in mano ad un avvocato. Come se non bastasse, prima dell’ultimo Natale, sia l’8 che il 10 dicembre dei ladri si sono intrufolati negli uffici, portandosi via un po’ di tutto di ciò che gli capitava sotto mano, comprese diverse fatture e svariati documenti, almeno secondo la denuncia ai Carabinieri. Senza quelle carte diventa ancora più difficile ricostruire le vicende economiche che hanno portato al buco con l’Amag.

 

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[Una foto di Daniele Moro tratta da sul profilo Facebook]

 

L’ultima “botta”. Mentre gli inquilini si vedono recapitare delle lettere di richiamo da parte dell’azienda comunale acqua e gas, accade l’impensabile: il 12 gennaio 2015, Moro esce dai propri uffici e, mentre si sta dirigendo verso la sua auto, per cause ancora da chiarire batte la testa e finisce a terra privo di sensi. Immediato il ricovero in ospedale, ma al suo risveglio qualcosa in lui è cambiato: la sua memoria, infatti, è ferma a oltre 13 anni fa, quando Daniele Moro ancora non aveva aperto la sua società di gestione immobiliare e sua moglie era ancora la sua fidanzata. Non ricorda nulla dei conti, dei debiti, del suo lavoro come amministratore. Non ricorda nemmeno di avere due figli e di essere un donatore del sangue (anzi, «ma a me fanno paura le siringhe!»). Non ricorda nemmeno di essere un fumatore, vizio preso solamente dopo l’apertura dello studio. I medici, anch’essi spiazzati dall’evolversi della situazione, hanno diagnosticato un caso di perdita di memoria “selettiva”: in presenza di forti stress il cervello rimuove i brutti ricordi. E certamente la sua esperienza come amministratore non dev’essere un’esperienza particolarmente allegra da ricordare visti tutti i debiti maturati negli ultimi anni.

I creditori non dimenticano. Inutile dire che dei debiti maturati, Daniele Moro non ricorda assolutamente nulla. E se gli appassionati di medicina possono essere affascinati da questa storia e la moglie di Moro, invece, legittimamente preoccupata, i centinaia di condomini che avevano affidato a lui l’amministrazione dei loro palazzi sono solamente arrabbiati. L’Amag, infatti, a gennaio ha ridotto la fornitura di acqua, gas e corrente elettrica, almeno fino a quando gli inquilini non hanno pagato di tasca propria parte dei debiti maturati. Da quel 12 gennaio in tanti hanno tentato di contattare gli uffici di Moro, che sono però chiusi per “Motivi Tecnici” (così si legge su di un foglio appeso fuori dalla porta). Il cellulare è stato perso nei concitati momenti del soccorso e la segreteria telefonica in ufficio è oramai piena. In pochi credono alla storia della perdita di memoria “selettiva” di Moro e diverse voci sono circolate tra gli inquilini: chi dice che con i loro soldi s’è fatto un tesoretto all’estero, chi che s’è comprato una reggia appena fuori città, chi, ancora, che abbia acquistato un ampio terreno edificabile. Certezze non ce ne sono, se non che Moro si trova chiuso in casa, sottoposto a continue cure e incontri con i medici, e che se lui ha dimenticato tutto, chi ci ha rimesso dei soldi difficilmente dimentica.

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