Ostinati e contrari

Quelli che dicono no anche al G7

Quelli che dicono no anche al G7
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C’è chi dice no, a Bergamo. Anzi, sono in tanti a dire no. No alla continua espansione dell’aeroporto, no al parcheggio alla Fara, no agli sfratti, no al consumo del suolo. E ora gli stessi soggetti dicono di no pure al G7 dell’Agricoltura che si terrà proprio a Bergamo il 14 e 15 ottobre prossimi. «Non è che diciamo no, è che non ci rispecchiamo in quel sistema e vogliamo proporre un’alternativa. Anzi, noi siamo l’alternativa», spiega Roberta Maltempi, coordinatrice del Forum alternativo al G7 che andrà in scena nello stesso weekend all’Edoné di Redona. Due giorni di riunioni, incontri e proposte (il programma verrà presto reso noto) che si concluderanno con una manifestazione per le vie di Città Bassa e un concerto. A dar vita a questa rete, una serie di realtà, locali (tra cui Rifondazione Comunista, No-ParkingFara, C.s.a. Pacì Paciana, Acli Terra, Gap Bergamo) e non solo, che una volta sarebbero state definite “antagoniste”.

Non sarete quelli del no sempre e comunque, ma rappresentate quella cittadinanza che dice no a tante cose.
«È vero. Ma solo perché siamo riusciti a creare un’unità d’intenti tra realtà diverse eppure vicine, che si oppongono alle politiche perfettamente rappresentate da questo G7».

 

 

Cioè?
«Il G7 rappresenta la politica agricola neoliberista e capitalista, mentre noi proponiamo un percorso diverso, che parta dal basso. Tema centrale è il cibo, così come l’agricoltura, ma anche la sostenibilità del sistema e l’accessibilità a diritti come quello di nutrirsi. Attorno a questi elementi ruotano tematiche che coinvolgono tante realtà. E solo qua a Bergamo siamo riusciti a farle incontrare».

Perché dite di non essere “contro” ma alternativi?
«Parlare di “controvertice” non ci piace per due motivi: perché sottintende un’estetica del conflitto che non ci appartiene e, soprattutto, perché il cammino che abbiamo iniziato non si fermerà al weekend del 14 e 15 ottobre. Sarà un forum alternativo perché indicheremo altre strade da percorrere, per noi migliori, in grado di parlare a tutti. Non è un caso che la nostra rete vada dai NoParkingFara alle Acli Terra».

Quali obiettivi vi siete posti?
«La costituzione di una rete che duri nel tempo, la costruzione di una piattaforma politica alternativa sulle tematiche agricole e basata sul movimento contadino e la realizzazione di progetti concreti come attività di autoproduzione, distribuzione e sostegno al reddito di famiglie in difficoltà».

Attorno al G7 sono previsti numerosi eventi collaterali, perché non avete voluto farne porte?
«Perché non siamo un “evento collaterale”. Tra i tanti incontri organizzati dal Comune, molti sono interessanti e vi parteciperemo da liberi cittadini, ma nel contesto del G7 restano relegati a una nicchia. Noi vogliamo costruire un’alternativa e non possiamo essere considerati una nicchia. Per questo, all'interno del G7, non possiamo stare».

 

 

Non pensate che un confronto politico sia necessario?
«Certo, ma infatti politicamente esistiamo con diverse realtà facenti parte della rete, come Cittadinanza Sostenibile, che è seduta al tavolo dell’agricoltura con il sindaco Gori».

Che rapporto avete con il sindaco?
«Aperto. Non credo sia un momento semplice per lui, dal punto di vista politico. Per la prima volta si trova sotto attacco per le politiche portate avanti senza ascoltare la gente. Temo già pensi alla Regione. Ma è anche eccessivamente accentratore. Tant’è che i vari comitati, benché partano da basi diverse, son d’accordo nel sottolineare il distacco esistente tra loro e l’Amministrazione».

Con il ministro Martina avete parlato?
«Non ne abbiamo avuto modo. Avrebbe dovuto incontrarci durante l’Happening delle cooperative, ma non si è presentato».

Insomma, siete più vicini alla Lega che al Pd.
(Ride, ndr ) «Ma assolutamente no! Sono lontani anni luce dal nostro pensiero. Vanno avanti a forza di strumentalizzazioni, basta vedere adesso con quella pagliacciata del Referendum per l'autonomia...».

E il Movimento 5 Stelle?
«Mai visti né sentiti. Strano, no? Anche solo dal punto di vista mediatico, realtà come la nostra o i NoParkingFara sarebbero una sponda perfetta. Invece zero».

Ma se c’è tutta questa distanza tra la politica locale e voi, perché il Forum alternativo si terrà a Bergamo?
«Perché alla fine, zitta zitta, la nostra città è sempre foriera di grandi cambiamenti. Siamo gli unici a essere riusciti a creare un movimento così ampio ed eterogeneo. Siamo solo all’inizio, ne sono certa».

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