«Provo a essere leader»

Intervista a Marten de Roon che si è preso in spalla l’Atalanta

Intervista a Marten de Roon che si è preso in spalla l’Atalanta
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È tornato a Bergamo dopo solo un anno al Middlesbrough, ma l’inizio di stagione non è stato certo all’altezza della sua fama. Eppure, con il lavoro quotidiano e tantissima applicazione, le prestazioni sono tornate su grandi livelli. Marten de Roon, centrocampista olandese numero 15 della Dea, ha segnato dal dischetto il gol decisivo a Ferrara e gli abbiamo chiesto cosa si aspetta dal finale di stagione. Come sempre, le sue sono parole da leader.

Partiamo da quel rigore. Non l’aspettavamo sul dischetto.
«Dopo gli errori di Papu e Cristante, con Ilicic fuori causa, il mister mi ha chiesto se me la sentivo e ho detto ok. Non sono un rigorista, è stata una decisione di responsabilità e non ho avuto dubbi a dare la mia disponibilità. Anche Barrow voleva tirare, ma l’ho fatto io e non ci ho pensato troppo. Avevo già deciso l’angolo dove calciare, ero molto tranquillo e ho pensato solo a tirare forte. Non ho mai avuto timore di sbagliarlo».

Punti come quello con la Spal sono preziosi. Avessimo fatto lo stesso con la Samp...
«In questa stagione abbiamo già giocato più di 40 partite, non siamo abituati a un impegno così prolungato e quindi qualcosa paghi. Con l’Udinese abbiamo vinto e forse tutti pensavano che fosse facile, con la Samp nel finale si vedeva un po’ di stanchezza ma è chiaro che in certi momenti anche il pareggio è un risultato importante. Se capita di giocare meno bene di altre volte, è fondamentale non perdere per darsi continuità e per l’economia della classifica».

Quanti punti servono per l’Europa?
«Sessanta credo, è la quota minima per provare a conquistare ancora la qualificazione europea. Quello che ci manca davvero per fare la differenza tra un piazzamento all’ottavo posto e uno in Europa League è un filotto di tre vittorie consecutive, mettendoci dentro anche il successo contro una delle big del campionato in casa. Certi successi ti aiutano a crescere, se riusciamo a farne tre di fila come non ci è mai successo in questa stagione, possiamo svoltare».

Ripetere, quindi, quanto accaduto l’anno scorso.
«La passata stagione tanti ci vedevano come una sorpresa e giocavano in modo aperto; in questo campionato tutti si chiudono e ci aspettano. A Ferrara la percezione della prestazione è stata negativa perché si è pareggiato, ma abbiamo rivisto i video e non è stata poi così male. Anzi, tutt'altro».

Fisicamente come sta?
«Ora molto meglio, la spalla mi faceva molto male mentre adesso la situazione è sistemata. Complessivamente sto bene e credo che anche il gruppo sia in una buona condizione. Nel giro di pochi giorni abbiamo disputato tre partite senza uomini importanti come, ad esempio, Ilicic e Spinazzola, mentre adesso c’è stata una settimana per preparare una gara importante come quella contro l’Inter. Non voglio guardare troppo avanti, penso una partita alla volta e adesso tocca alla squadra di Spalletti: basta guardare quello che è accaduto nell’ultimo turno per vedere che tutte le gare sono veramente...»

 

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