Tentò anche di comprare il brescia

Chi è il manager bergamasco che ha acquistato il Parma

Chi è il manager bergamasco che ha acquistato il Parma
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C'è un bergamasco a Parma: è Giampietro Manenti. È l'amministratore delegato della Mapi Group, una società di servizi che ha sede legale in Slovenia. Ha 45 anni, i capelli scompigliati e nel calcio che conta vuole entrarci da un pò. È già andato a Collecchio, da Roberto Donadoni e da tutta la squadra. Si è presentato, ha dato buone garanzie, ma l'ambiente non si è affatto calmato. Il Parma avrebbe dovuto giocare oggi (contro il Chievo) ma, per colpa della neve, la gara è stata rinviata. Così la partita passa alle scrivanie. I tempi stringono, i giocatori vogliono capire in fretta se rescindere i contratti o tentare di salvare la squadra sul campo. Ovviamente, per farlo serve una società alle spalle. Oggi Manenti dovrebbe chiudere con le nomine dei consiglieri di amministrazione della nuova società. E i soldi? Tra una settimana. Ci sono da pagare varie cose: gli stipendi, l'Iva, l'Irpef. Un totale di 15 milioni di euro, più o meno.

 

parma fc logo

 

Tutto era iniziato venerdì sera con la rinuncia di Rezart Taci, il manager che aveva acquistato il pacchetto di maggioranza di Eventi Sportivi spa. Entra in scena il primo bergamasco di questa storia: Fiorenzo Alborghetti. Più tardi viene fuori che il nuovo acquirente del club gialloblù sarebbe una cordata segreta vicina a un gruppo industriale del nord Italia con interessi in Russia. Bene. Quale? La Mapi Group, collegata al colosso russo Gazprom. E insomma non ci vuole molto perché venga fuori anche il nome del Manenti. Dopo aver cercato di acquistare le Cartiere Pigna (tentativo fallito), l'anno scorso Manenti ci prova con il Brescia di Corioni. Davanti alle telecamere promette come fanno sempre tutti: «Faremo anche il nuovo stadio», e giù firma davanti al popolo bresciano. Alla fine i soldi non sono venuti fuori e l'affare è saltato.

 

manenti parma

 

Ma questa volta tutto è andato per il meglio (pare). Certo di tempo ce n'è poco, pochissimo, le scadenze sono imminenti, e se la nuova proprietà non tirerà fuori i soldi, a Parma rischiano di trovarsi senza squadra, senza giocatori, coi cancelli chiusi. Tant'è che nel primo colloquio con Manenti, i giocatori hanno chiesto delucidazioni su alcune trattative non andate a buon fine. A Parma nessuno si fida più. Quando Ghirardi aveva venduto la società a Taci aveva detto: «L’imprenditore albanese è una buona persona e perbene. Il Parma è finito in buone mani e i parmigiani dovranno ringraziarmi anche per questa cessione». È durata qualche settimana. Adesso c'è Manenti. Parma aspetta. Bergamo guarda.

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