Il "bidone"

Caso diamanti: ok alla restituzione. Ex Creberg, c'è una nuova tegola

Caso diamanti: ok alla restituzione. Ex Creberg, c'è una nuova tegola
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Il 13 novembre, il giudice Alida Paluchowski del Tribunale fallimentare di Milano ha disposto la restituzione «ad almeno ventimila investitori» in tutta Italia dei diamanti che erano stati acquistati dalla Intermarket diamond business (Idb), società dichiarata fallita a gennaio e protagonista con la Diamond private investment del “bidone diamanti”, che vede purtroppo coinvolti tantissimi bergamaschi.

Le due società in questione proponevano, attraverso l’intermediazione di alcune banche (tra cui l’ex Creberg, oggi Banco Bpm), l’acquisto di diamanti come investimento sicuro. Si è poi scoperto, però, che il valore dei preziosi veniva gonfiato. Inoltre, spesso gli investitori preferivano lasciare in custodia i diamanti alle società. E così, quando la Idb è fallita, le “vittime” del raggiro non avevano neppure il possesso delle pietre preziose. Da qui la domanda di restituzione, che però ha richiesto tempistiche molto lunghe.

Si tratta, dunque, di un primo importante passo avanti, sebbene resti aperto un altro delicato capitolo: quello dei risarcimenti chiesti dagli investitori alle banche. Gli istituti, che si sono sempre difesi affermando di aver fatto una mera opera di intermediazione, in realtà da ogni transazione avrebbero intascato provvigioni elevate, cosa che le spingeva a proporre con insistenza ai clienti l’investimento. Non è un caso se, nell’ottobre del 2017, l’Agcm ha sanzionato Unicredit e Banco Bpm vietando loro la «prosecuzione della pratica scorretta». Un provvedimento poi...

 

Articolo completo a pagina 9 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 21 novembre. In versione digitale, qui.

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