Alcuni retroscena

Fiera, le accuse dei dipendenti e il silenzio (comprensibile) di Gori

Fiera, le accuse dei dipendenti e il silenzio (comprensibile) di Gori
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Che il clima, in quel di via Lunga, non fosse proprio sereno, era cosa nota. E non soltanto per quanto riguarda il Cda, ma anche per la quindicina di dipendenti della Fiera di Bergamo. Pare, infatti, che il direttore Stefano Cristini, oggi indagato per peculato e ai domiciliari, si comportasse come un piccolo dittatore che tutto poteva. Dal canto loro, gli altri due indagati illustri, ovvero il segretario generale Luigi Trigona e il presidente Ivan Rodeschini, non mettevano becco nelle scelte di Cristini, con il primo che si dedicava maggiormente ai “giochi politici” e alle pubbliche relazioni, e il secondo che si limitava a rivestire un ruolo più d’immagine che di sostanza.

 

[Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori]

 

Di questo era stata informata anche Ascom, la quale già oltre un anno fa aveva ricevuto delle lamentele da parte di alcuni dipendenti. Nonostante ciò, l’associazione ha preferito assumere una posizione attendista e aspettare la scadenza del Cda per fare piazza pulita. Non era stata presa in considerazione, però, la possibilità che quelle lamentele potessero arrivare anche ad altre orecchie. In particolare a quelle del sindaco Giorgio Gori, che infatti, non appena sapute certe anomalie, è andato in Procura e ha presentato l’esposto da cui è scaturita l’indagine che ha portato all’attuale tsunami.

È in questo quadro che lo stesso Gori ha, sin da subito, spinto per “bloccare” l’attuale Cda (con il supporto degli altri due membri istituzionali, Provincia e Camera di Commercio, ma anche...

 

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