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24 mila medici neolaureati pronti a scendere in campo. Il Consiglio di Stato sblocca la vicenda

Superata la sentenza del Tar del Lazio su una domanda posta in modo equivoco al concorso per l'accesso alle scuole di specializzazione. Finanziamento per 15 mila borse di specializzazione.

24 mila medici neolaureati pronti a scendere in campo. Il Consiglio di Stato sblocca la vicenda
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24 mila medici neolaureati e 15 mila borse di specializzazione rimasti in sospeso da mesi. I fondi stanziati per il 2020 avevano come termine ultimo il 30 dicembre, con il rischio di vedere sfumare il finanziamento. Ma ora non ci sono più scuse: «Consentiamo ai giovani colleghi medici di iscriversi alle Scuole di Specializzazione e completare così il loro percorso», è l’appello rivolto al Ministero dell’Università e Ricerca da Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici.
Tutto era rimasto bloccato per via di un ricorso al Tar per una domanda posta in modo equivoco al Concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione. La sentenza del Consiglio di Stato è arrivata ieri e ha sbloccato l’assegnazione delle sedi. I giudici di Palazzo Spada hanno accolto il ricorso del Ministero dell’Università che si era opposto ad una Sentenza del Tar Lazio. Il Consiglio di Stato ha deciso di assegnare a tutte le risposte uguale punteggio.


«Finalmente si potrà sbloccare questa situazione kafkiana, che sta tenendo, da settembre, in sospeso le vite, professionali e personali, di migliaia di giovani medici - conclude Anelli -. Invitiamo il Mur a pubblicare subito il nuovo cronoprogramma e a procedere, nei termini, con l’assegnazione delle sedi».
Ed è proprio una vicenda kafkiana quella del Concorso per l’anno 2019/2020: prima, la prova rimandata di due mesi, per l’emergenza Covid; poi, il blocco, a causa dei numerosi ricorsi, della graduatoria, che avrebbe dovuto essere pubblicata il 5 ottobre, per arrivare il 13 all’assegnazione. Ancora, la pubblicazione, il 26 ottobre, della graduatoria provvisoria, con il differimento delle successive fasi relative alla scelta di tipologia e sede e all’assegnazione dei candidati alle tipologie prescelte, secondo un cronoprogramma pubblicato poi il 9 novembre e aggiornato, alla luce dell’esito dei diversi contenziosi, il 30 novembre. Entro il 1° dicembre i candidati avrebbero dovuto comunicare la propria scelta, per dar modo al Mur, il Ministero dell’Università e Ricerca, di assegnare, il 3 dicembre, i candidati alle scuole. Ma, la sera del 3 dicembre, il Mur comunicava l’ennesimo slittamento, nell’attesa, appunto, della sentenza pubblicata oggi. E dava tempo tre giorni ai candidati per riformulare le proprie preferenze.

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