Tre anni e 4 mesi al proprietario denunciato per violenza sessuale da una turista americana
I giudici hanno accolto quasi del tutto la pena proposta dal pm (3 anni e 9 mesi) per l'uomo che aveva dato in affitto il suo appartamento
La violenza c'è stata e ora A.S., sessantenne di origine peruviana e proprietario di un appartamento di via San Bernardino, denunciato per violenza sessuale da una turista americana in soggiorno a Bergamo nel 2019, dovrà scontare la sua condanna di tre anni e quattro mesi. Il collegio presieduto dal giudice Donatella Nava ha confermato oggi, giovedì 24 novembre, la condanna richiesta dal pm e dall'avvocato Marco Amorese per la parte civile nella sua quasi totalità (la richiesta era di 3 anni e 9 mesi). L'avvocato Enrico Cortesi, difensore dell’imputato, voleva l'assoluzione.
Le due versioni dei fatti, quella della giovane, 25enne ai tempi della violenza, concordano solo per le prime ore di incontro tra i due, quando la ragazza, atterrata a Orio e arrivata a Bergamo dove aveva prenotato tramite Airbnb la camera al proprietario A.S., era stata accolta dallo stesso e invitata a cena. Accettato l'invito, alla cena si sarebbero aggiunti diversi drink. Le versioni iniziano a differire dal momento in cui i due sono tornati in casa.
A quel punto, ci sarebbero stati solo baci ed effusioni secondo lui, una vera violenza secondo lei. Prova ne sono state le chiamate, una alla migliore amica nel cuore della notte, e l'altra, la mattina, alla madre. A queste, si aggiungono i messaggi scambiati con il responsabile della catena Airbnb (estranea alla vicenda) con il quale la ragazza intrattenne una corrispondenza nei mesi successivi ai fatti. L’imputato, di origini peruviane e fra l’altro mediatore culturale e per un periodo membro del Tavolo per le pari opportunità in Provincia, ha ammesso qualche contatto, secondo lui consenziente, e, tramite il medico, ha illustrato i problemi fisici che gli avrebbero impedito di avere un rapporto sessuale completo con la giovane.