Danneggiata pure la qualità dell'aria

4 semafori su 5 sono inutili E a scriverlo è gente che ne capisce

4 semafori su 5 sono inutili E a scriverlo è gente che ne capisce
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Quante volte abbiamo sbuffato o imprecato nervosamente per il traffico? Infinite. E pensare che uno dei principali responsabili delle lunghe attese in coda è stato recentemente dichiarato inutile nell’80 percento dei casi. Stiamo parlando dell’odiato semaforo, che può essere eletto, concedetecelo, a simbolo della società occidentale contemporanea. Un oggetto che riassume in modo istantaneo tanti problemi della vita attuale nei conglomerati urbani.

4 su 5 sono inutili. A dirlo è l’Institute of Economic Affairs (Iea), che ha studiato questo particolare elemento della vita urbana per capire quanto è dispendioso in termini economici, di tempo e anche di qualità dell’ambiente. L’istituto si è concentrato sui semafori del Regno Unito ed è arrivato alla conclusione che ogni 5 presenti ce n’è solo uno veramente utile. Tutti gli altri non fanno altro che allungare la durata dei tragitti delle persone. Calcolando circa 2 minuti in più per ogni tragitto, si arriva alla cifra monstre di 16 miliardi di sterline (21 miliardi di euro) in più all’anno spesi dagli abitanti britannici solo per questi semafori in sovrappiù. Altri elementi dannosi sono i dossi artificiali e le corsie preferenziali per i mezzi pubblici.

 

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Sicurezza e incidenti. Il danno tuttavia non è solamente economico. I semafori, costringendo le autovetture a un logorante “start and stop”, moltiplicano i rischi legati alla sicurezza. È infatti noto che una grossa fetta degli incidenti stradali è costituita dai tamponamenti; nel 2014 sono stati il 18% degli incidenti in Italia, dietro soltanto allo scontro frontale-laterale. Questi sinistri sono dovuti a un ritardo nella reazione del conducente nel momento in cui l’auto davanti a lui si ferma, magari improvvisamente. I semafori in queste dinamiche hanno spesso un ruolo decisivo, dal momento che obbligano ad arresti repentini. Inoltre, i tamponamenti sono resi più frequenti dalla scarsa attenzione dei conducenti: l’Iea sottolinea in questo senso che una eccessiva regolamentazione tende a deresponsabilizzare i guidatori che abbassano quindi la loro soglia di attenzione.

L’ambiente. Ad uscirne danneggiata è anche la qualità dell’aria e quindi tutto l’ambiente. Le continue fermate e ripartenze provocano infatti un aumento nei consumi di carburante e quindi un conseguente incremento della quantità di smog nell’atmosfera. Perché a fare a meno dell'auto, nessuno sembra volerci pensare.

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